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Il Grande Dittatore - di Charlie Chaplin

Con il Grande Dittatore, Chaplin dice addio al personaggio che lo ha reso famoso, ovvero il vagabondo, e lo fa in modo che possa lasciare un messaggio di pace e di speranza al mondo.
Capolavoro assoluto della storia del cinema è una pellicola provocatoria oltre che comicissima, Chaplin usa la parodia per sbeffeggiare il regime nazista e fascista che allora vigevano durante la seconda guerra mondiale, la sua parodia non è e non vuole essere sdolcinata, ma è un attacco contro i regimi della seconda guerra mondiale, la stessa performance di Chaplin è uno sberleffo ai dittatori Hitler e Mussolini, il barbiere ebreo che all'inizio vediamo salvare un certo Shultz è il vagabondo che con questo film il primo diretto da Chaplin con il sonoro, lo vediamo nel ghetto tra mille gag una più comica dell'altra, e il film mostra quanto sciminite sono le guardie del ghetto, la scena più comica resta quella di quando inseguono il barbiere ebreo, quella famosa (la migliore è senza dubbio Hinkel che gioca con il mappamondo quasi come egli stesso facesse un balletto con il mondo, per lui altrononè che una palla con cui giocare, grandiosa la scena, ma anche provocatoria.
In Italia il film uscì dopo la guerra a causa della censura del regime ma si dice che Hitler ne avesse una copia segreta e se lo guardava di nascosto, in effetti Hinkel altrononè che una parodia di Hitler e del suo regime e Chaplin (che era ebreo) ne fa un ritratto parodistico e comico, di cui dirà dopo la guerra quando ha saputo le torture degli ebrei sui lagher che se avesse saputo non avesse fatto una farsa, ma la grandiosità del film sta proprio in questo, sbeffeggiare coloro che abusano delle vite innocenti degli esseri umani mettere alla berlina i tiranni, e a quei tempi nessuno lo avrebbe fatto.


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