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Inferno

Secondo capitolo della trilogia delle madri di Dario Argento, un capitolo agghiacciante e sanguinoso, qui si inizia a scoprire il segreto di queste tre streghe, protagonista assoluta di questo capitolo è Mater Tenebrarum, la più giovane e la più crudele delle tre streghe, la cui abitazione risiede a New York, e proprio nella metropoli americana che ha inizio la nostra storia, Rose Elliot, una giovane poetessa americana, acquista un libro scritto da Emilio Varelli, alchimista di cui si sono perse le tracce, che parla delle tre madri degli inferi, mater suspiriorum, mater tenebrarum, mater lacrimarum, nel libro racconta di aver costruito per loro tre dimore, una a friburgo, una a new york e una a roma, e da queste tre dimore governano il mondo con il dolore, con le tenebre e con le lacrime, troppo tardi Varelli si accorse di tutto ciò e per non far dimenticare la storia scrisse il libro, e questo libro maledetto è il protagonista incontrastato di questo film.
Dopo aver letto il libro Rose scrive al fratello Mark, che si trova a Roma e gli parla di questo libro, magnifica la scena della lezione di musica in cui si intravede una misteriosa donna che lo fissa con gli occhi mentre accarezza un gatto, il giovane viene attirato dal suo sguardo finchè il vento non fa aprire la finestra, Sara scorge la lettera di Rose e inizia a leggerla, così va in una biblioteca alla ricerca del libro che metterà fine alla sua vita e a quella di un giovane incontrato per caso.
Così riprende la lunga scia di delitti, ma questa volta bisogna evitare che il segreto delle tre madri venga divulgato, alla morte di Sara, tocca a Mark sbrogliare l'intricata matassa che svela il mistero di questi omicidi, non fa in tempo a tornare che anche sua sorella trova la morte e viene decapitata. Adesso spetta a lui smascherare l'omicida...
Dario Argento si conferma maestro dell'horror e con Inferno aggiunge un altro capolavoro alla sua filmografia, grandiosa la fotografia che richiama a suspiria, si nota anche la mano di Mario Bava per i trucchi e di suo figlio Lamberto che hanno aiutato alla realizzazione del film.
Inferno è un capolavoro a tutti gli effetti, e che mostra l'abilità del suo autore nel costruire atmosfere d'alta tensione che ben presto come sapremo in futuro non  riuscirà mai più a toccare, ma che in passato gli hanno dato l'aura di grande del cinema, è un peccato che certi vertici non li abbia più toccati, comunquesia Inferno è di gran lunga un opera impressionante, che non lascia scampo allo spettatore, lasciando che si cala come i protagonisti negli inferi ed entrare in un orrore che lascia senza respiro.
CAPOLAVORO.

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