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Zombie - Dawn of The Dead

Lo dico subito, questo è l'horror con cui George Andrew Romero è diventato di fatto uno dei miei registi preferiti, ho la versione integrale curata da Dario argento con i sottotitoli in italiano e la musica dei goblin, è un opera che mi ha lasciata senza fiato, primo perchè porta alle estreme conseguenze la visione dello zombie cominciata con il primo capitolo della trilogia, questo è allo stesso tempo il seguito, e l'opera più definitiva sul genere zombesco che sia mai uscita, allo stesso tempo Romero, sottolinea maggiormente la sua personale critica al consumismo e al capitalismo, grazie al virus che si impossessa delle persone traformandole in zombie affamati di carne umana, questi morti viventi camminano tra i viventi, si nutrono della carne umana, particolarmente gore le scene in cui azzannano alcune persone e li sbudellano, ma non è un orrore gratuito e fine a se stesso, come molti dopo di lui hanno fatto, è un orrore che fa riflettere sulla società che ci gira intorno, sui suoi limiti, e sui suoi dogmi e solo un grande autore come Romero ha saputo sottolineare sul grande schermo, la sua feroce critica sul capitalismo, che in realtà è il vero virus che genera i morti viventi, non è sottolineato in maniera esplicita, ma è Romero che te lo fa capire attraverso gli ambienti in cui si svolge la storia, non a caso il film è ambientato tutto in un centro commerciale, l'inizio è travolgente ma anche sconvolgente, si comincia in uno studio televisivo, in cui delle persone cercano di dare delle informazioni, ma non ci sono più i mezzi per informare i cittadini sull'apocalisse che è avvenuta, e ciò rappresenta il crollo dell'informazione, è una guerra, una guerra tra i vivi, e i morti che camminano, una guerra già persa in partenza, perchè è inutile uccidere un morto se già è morto di suo, a combattere questa guerra ci pensa un gruppo di giovani che deve salvarsi la pelle letteralmente e cercare una via di fuga dall'apocalisse, non sarà una guerra facile, troveranno rifugio dentro un centro commerciale, in cui si chiuderanno a doppie e triple sbarre, per non permettere agli zombie di entrare e di fare una carneficina, ma la carneficina ci sarà, grazie a un gruppo di motociclisti che entra nel centro facendo entrare gli zombie, uno di loro verrà morso e si tramuterà anche lui in zombie, e gli amici una volta resi conto della trasformazione gli sparano in testa. L'unico modo per ucciderli è sparargli in testa, in questo modo fanno fuori una miriade di zombie, anche prima di entrare nel centro commerciale.
Da Romero non aspettatevi virtuosismi da macchina da presa, lui preferisce focalizzarsi sulla storia e sui protagonisti che la interpretano, si scopre che la ragazza è incinta, e che ci sono problemi sul suo compagno, riusciranno a superare questa loro crisi e a comprendersi, ci fa conoscere i personaggi, le loro paure, tutto preferisce raccontare, e sottolineare il suo messaggio per focalizzarsi sulla memoria dello spettatore, e anche se come narratore è ineguagliabile, la pellicola risulta innovativa e non perchè allora gli zombie erano di moda, ma perchè rappresentano il suo punto di vista sulla società capitalista americana, per questo il film è un capolavoro, e si allontana nettamente dalla figura dello zombie che in tanti autori hanno raccontato in modi differenti, anche non capendo il messaggio di fondo che lo zombie così creato da Romero, non era una creatura soprannaturale, ma era un modo per focalizzare la critica sulla società contemporanea e l'orrore di fondo che ne scaturisce con anche le conseguenze a sottolinearlo, l'uomo è nudo, e deve affrontare una grande apocalisse, quindi deve aggrapparsi all'istinto di sopravvivenza per salvarsi la vita.
Un grandissimo film senza dubbio che presenta un orrore che fa riflettere evitando facili scene fini  a se stesse, la sua critica sulla società è potente, è vera e la si percepisce scena dopo scena.
CAPOLAVORO ASSOLUTO.




Commenti

  1. Uno degli horror - e non solo - più grandi di tutti i tempi.
    Capolavorone.
    Stupendo.

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  2. Capolavoro del genere. Angosciante, bellissimo, insuperato.

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  3. Simbologie, allegorie, metafore, senso dell'horror... storia del cinema!
    Tra i film del buon George non ho mia capito se preferisco questo o "La Notte...".

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  4. io preferisco di gran lunga questo, è angosciante, un orrore che fa riflettere, non è disturbante, è una ctirica fortemente acuta sulla società, è un orrore insito dentro ognuno di noi per questo fa più paura.

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  5. Anche l'altro aveve le stesse caratteristiche sociologiche, ma il fatto che siano state espresse in forma minore ed in tempi diversi (il consumismo sfrenato è di certo l'apice di Zombi) le ha fatte passare più in sordina.
    Comunque sempre grandissimi George e crew!

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  6. si qua il discorso lo porta alle estreme conseguenze Romero, qui siamo nel pieno dell'apocalisse, diciamo che è la parte centrale di tutto :)

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