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Nine

Be Italian...Be Italian, si apriva così la pubblicità al trailer del film di Marshall, in cui non dobbiamo paragonarlo a Otto e mezzo di Federico Fellini, anche se il film chiaramente si ispira al capolavoro del maestro riminese, diciamo che è la versione ispirata in musical di un capolavoro, ma sono ovviamente due film a parte, se a occhio e croce qualcuno dovesse paragonarli, sicuramente Nine ne uscirebbe con le ossa rotte, ma se parliamo di film a parte, forse qualcosa viene fuori.
E' un film patinato, come le pagine di una rivista in cui sfilano belle donne con bellissimi abiti, una versione naif di come gli americani vedono noi italiani, ancora fermi agli anni sessanta, con un regista donnaiolo, in crisi di ispirazione, che ha bisogno di esaminare la sua vita pubblica, privata e segreta, una moglie, un amante, una musa ispiratrice, la mamma, l'amica del cuore, la prostituta Saraghina, qui interpretata da Fergie che rivive nei suoi ricordi d'infanzia e via dicendo.
Il cast è stellare, tra cui spiccano la bravissima Marion Cotillard, che interpreta Luisa la moglie di Guido il regista che da sola si mangia l'intero cast, Nicole Kidman invece è Claudia, l'attrice, che più che recitare bamboleggia e ironizza sul suo ruolo di attrice e diva, in una interpretazione che è quasi un omaggio amichevole all'amico Anthony Minghella prematuramente scomparso, Penelope Cruz è la più sexy di tutte e interpreta Carla l'amante, ruolo che non aggiunge molto nella sua carriera, ma che lascia il segno soprattutto nella scena del balletto, che trovo irresistibile, poi c'è Kate Hudson, nel ruolo di Stephanie la giornalista che cerca di sedurre il nostro regista per avere qualche notizia sul film che sta girando, poi c'è Sofia Loren, la mamma, ovviamente che ruolo può fare la nostra sofia se non la mamma? Un po' è una chioccia, ma sembra ormai una mummia dato tutti i ritocchi in faccia che si è fatta, poi c'è Judi Dench nel ruolo di Lilly, la scenografa amica e confidente, e non può mancare lui, l'anfitrione della festa, il sultano, l'uomo che non può vivere senza donne Daniel Day Lewis, che in questo film interpreta Guido il regista, attore semplicemente bravissimo, in questo film Lewis è talmente fuori parte che avvolte tocca il ridicolo involontario, salvano dalla catastrofe i numerosi momenti musicali che rallegrano la visione in diversi momenti, ma sarebbe stato migliore se fosse stato un tantino provocatorio e coraggioso il film, invece si è scelta la strada della descrizione di un artista, che dovrebbe essere un genio del cinema, e della sua difficoltà a riprendere l'ispirazione, ma è un film impomatato e si nota nonostante lo abbia visto diverse volte c'è qualcosa in questo film che non funziona, il fantasma di Fellini alleggia come un peso, è inutile negarlo, ci manca il suo sguardo poetico, ma soprattutto manca lo spirito di personificazione del regista di questo film, che si è limitato a tradurre per lo schermo il musical, senza riuscire a dare un impronta personale e un parere all'opera in se, una strizzatina d'occhio magari avrebbe salvato il film, forse questo fantasma sarebbe stato meglio se fosse rimasto in italia piuttosto che dentro questo film, ma d'altronde cosa pretendiamo da un musical ispirato proprio da otto e mezzo?
In conclusione un film in parte deludente, che non aggiunge molto al genere musical, ma che ha nei numeri musicali un bagliore di divertimento.





Commenti

  1. Devo dirti mia cara che pur adorando Daniel Day Lews , il film per me non è decollato!

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  2. si condivido, benvenuta alla fabbrica, il fantasma di fellini è molto presente e ha offuscato questa pellicola, in altre pellicole più ispirate ma create da altri autori come all that jazz sono state molto più personali di questo filmetto, peccato ^^

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  3. secondo me sei stata fin troppo buona...

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  4. addirittura hahaha, di solito sono cattiva quando devo stroncare un film, e buon Dio, questo film è una parodia di otto e mezzo bei numeri musicali cast stellare ma...la sostanza latita

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