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Barefoot

Si, è una commedia romantica, ma non è la classica commediola tutta buoni sentimenti, stile Meg Ryan o Julia Roberts che coi loro film ricchi di saccarina ci hanno costruito una fortuna, no.
Questo è un film in cui ognuno di noi può riconoscersi, grazie alla sapiente mano del regista, è capace di entrarti dentro e conquistarti.
Prima di tutto perchè presenta due personaggi apparentemente molto diversi tra loro,  Jay Wheeler, lo sbandato che si caccia sempre nei guai, figlio di una famiglia altolocata che finisce a fare le pulizie in un ospedale psichiatrico e conosce una ragazza, Daisy che è lì dentro non perchè è ammalata, ma perchè le hanno messo in testa di essere matta.
Nel frattempo si sposa il fratello di Jay e gli serve una ragazza che lo accompagni alla cerimonia, così ha la brillante idea di portarsi con se Daisy e sarà l'inizio di un avventura che cambierà per sempre le loro vite.

Questo film è stato una sorpresa per me, e ora vi spiego il perchè.
Innanzitutto abbiamo un film che praticamente pur essendo nel genere della commedia romantica, si distanzia dallo stesso genere, per prendere forma di un film che parla d'amore, e lo fa coi presupposti in cui ognuno di noi può perfettamente riconoscersi.
Due personaggi agli antipodi, la timidissima Daisy che sta al gioco di Jay e lui stesso, che deve indossare una maschera di perbenismo, onde essere accettato dalla famiglia, e nascondere ciò che è in realtà, pur essendo scapestrato, o una pecora nera, ma i giochi arrivano sempre al termine, soprattutto quando si tratta di fare uscire la verità, che viene sempre a galla prima o poi.
Il personaggio di Daisy sembra stralunato, invece non è così, vittima di una madre matta di suo, le hanno fatto credere di essere matta pure lei e l'hanno infilata in un ospedale psichiatrico, alla fine sarà proprio Jay a farle uscire la verità riuscendo a farla aprire del tutto, facendo i conti col suo passato.
Stessa cosa farà Jay, ormai stufo di cacciarsi sempre nei guai, vuole una nuova vita, conscio che bisogna pur sistemarsi e soprattutto per rimettere la testa  a posto, solo quello?
Jay capirà di essere la persona giusta per Daisy, perchè sono entrambi incasinati di brutto, perciò lui riesce a capire la ragazza come realmente è, e piano piano si innamoreranno, al punto tale che Jay andrà persino in manicomio per riprendersi Daisy e cominciare con lei una nuova vita.
Un film sincero, in cui l'empatia coi personaggi scatta immediatamente facendo in modo di riconoscersi nei due personaggi principali, e non di sognare, o roba simile, ma riuscendo a capirli, e immedesimarsi nelle loro azioni, e nel loro pensiero, e solo pochi autori sono capaci di portare tanto sentimento vero nei film, ricordiamocelo.
Bravissimi Scott Speedman e  Evan Rachel Wood che si rivelano realistici, la regia di Fleming sa il fatto suo, è precisa e si allontana dalle classiche commediole smielate, che fanno tanto di incassi al botteghino.
In conclusione, un piccolo ma grande film insomma.
Voto: 8


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