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Il Maschio e La Femmina - Masculìn Féminn

Riguarda & Recensisci


Un altro recupero grazie a Riguarda & Recensisci, oggi si parla del film Il Maschio e La Femmina, che a dispetto del titolo italiano, storpiato ovviamente è un film inchiesta sui giovani degli anni sessanta e la sessualità.
Il film è girato come una specie di falso documentario, Jean-Luc Godard evita il più possibile la fiction romanzata, per una storia realista, in pratica  è come se stesse girando davvero un documentario, ma si tratta sempre di un film, che parla dei comportamenti sessuali in quel periodo, si parla già di pillola, di contraccezione, in maniera spiccia e sincera.


Il titolo italiano non ne risalta l'inchiesta, che ricordiamo negli anni sessanta epoca di rivoluzione sessuale, le cose stavano già cambiando, ma sembra che sia qualcosa di sessuale, di erotico, invece il film è molto serio, non c'è niente di trasgressivo, anzi, è proprio per questa serietà - tra l'altro molto tipica nella nouvelle vague - c'è una narrazione sociale di come le cose stavano già cambiando.
Per noi queste sono cose comuni, ma all'epoca era una novità, e per quanto mi riguarda nonostante siano passati quasi cinquant'anni l'ho trovato ancora attuale, e particolare.
Sembra che Godard, pur restando ancorato ai canoni della nouvelle vague, si fosse preso la libertà di fare qualcosa di diverso, di particolare, sui rapporti di coppia che cambiano, sui metodi di contraccezione e via dicendo, l'amore, l'amicizia, la gelosia etc etc etc....
Attraveso la storia d'amore tra Paul Doinel - cos'è una citazione alla saga di Truffaut? - che si innamora di una cantante, e allo stesso tempo c'è l'amica innamorata di lui, anche se non l'ammette, particolarmente incisivo è il dialogo tra Elisabeth e l'amico di Paul, che le chiede se ha fatto l'amore, o no, se ha un ragazzo o no...e via dicendo.
Jean-Luc Godard, dirige un film che parla di giovani, dei loro miti, del mondo intorno che sta cambiando, i nuovi comportamenti nei rapporti, nuovi modi di approcciarsi in un rapporto d'amore, della società che cambia, delle guerre, e delle prime aziende che traggono spunto su questi cambiamenti per farsi un nome e usarli, infatti è proprio Paul che si lamenta di questo.
Uomini e donne che vivono il rapporto d'amore non più come ai vecchi tempi, ma traendo spunto dai cambiamenti della società all'epoca della rivoluzione sessuale, perchè chiariamoci, il film in oggetto è sulla rivoluzione sessuale, lo dico senza troppi giri di parole, che non servono.
All'epoca era una novità, anche il modo in cui Godard scende in campo con la sua mdp, si avvicina ai giovani, quasi con una voce fuori campo che li intervista, parla di guerra, di sondaggi, di cambiamenti, di come si approcciano all'altro sesso, di omosessualità, insomma ci fa vivere questi cambiamenti, come se anche noi scendessimo in campo e ci mettiamo in mezzo a quei giovani.
Un operazione coraggiosa per un autore in continua crescita, sto rivalutando molto il lavoro di Godard, posso dire sinceramente che la sua visione di cinema era molto più realistica di  Truffaut, che resta sempre un maestro, anche se è rimasto ancorato alla fiction cinematografica, Godard invece si sporca le mani - specialmente con questo film - e non ha paura di farlo, prendendo addirittura l'attore feticcio di Truffaut, quel Jean-Pierre Leud di cui questo film voleva essere un altra avventura di Antoine Doinell, ma come sapete, non lo è, perchè è tutta un altra storia, ma la citazione è evidente e palese, una strizzatina d'occhio all'amico Truffaut.
Da sottolineare il cameo di Brigitte Bardot, non accreditata in questo film.
In conclusione, Godard ci regala un altro grande film.
Voto: 8




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