Riguarda & Recensisci
Finalmente, il giorno tanto atteso dai fans della fabbrica dei sogni è arrivato, almeno spero dai fans del grandissimo e geniale David Lynch, autore di INLAND EMPIRE sua ultima fatica che verrà recensita nella rubrica Riguarda & Recensisci, in uno speciale di tre giorni dedicato al regista americano, per completare appunto la sua filmografia alla fabbrica.
Prossimi film recensiti saranno, The Elephant Man e Dune.
Ma andiamo al dunque, ad alcuni di voi questa recensione potrà risultare poco obiettiva, ma non importa, perchè voglio esprimere in parole semplici, ciò che questo film è, ma soprattutto quello che mi ha lasciato.
Avete presente quando dissi appunto che volevo vivere un film? Lo volevo respirare? Bene, INLAND EMPIRE è senza dubbio uno di quei film.
Ma di più, INLAND EMPIRE è un esperienza sensoriale che ti catapulta in diversi mondi diversi, c'è il mondo di un radiodramma a puntate della regione baltica, il mondo di un attrice che interpreterà un film, il mondo del cinema, la vita vera, che viene riflessa attraverso un susseguirsi di suggestioni visive da un David Lynch che si dimostra in grado di fare qualsiasi cosa.
Puro cinema, al cento per cento.
E un Tour de Force per Laura Dern, che torna a lavorare con Lynch, dopo sedici anni da Cuore Selvaggio, Film con cui ha vinto la palma d'oro a Cannes nel 1990.
Una matriosca labirintica in cui un semplice spettatore può benissimo perdersi, non un vero capolavoro ma un capolavoro cult, ovverossia quei film talmente complessi e articolati che non possono essere messi nella categoria dei semplici capolavori assoluti.
Titoli particolari, oggetti di culto che bene o male sono entrati nelle collezioni di autentici cultori quale sono ovviamente io.
Comunquesia è curioso ciò che Lynch è riuscito a fare con la sua mdp, film sottolineo girato in digitale, da qui si evince l'ossessione maniacale dei particolari, ci sono certe scene in cui la mdp dilata l'immagine attraverso, i corpi dei protagonisti, i loro volti, i loro oggetti, quasi come se lo spettatore potesse toccarli con mani.
Ma c'è di più, molto di più...ogni volta che guardi questo film è come se riuscissi a interpretarlo in maniera più profonda, come se riuscissi a capirlo di più insomma.
La trama è semplicissima, anche se per certi versi può risultare complicata, c'è un attrice che deve interpretare un ruolo in un film, ma questo film è il remake di un film polacco mai terminato, realtà e finzione si mescolano, sin dalle prime prove, fino a non capire dove comincia l'uno e finisce l'altro.
L'attrice Nikkie, si perde mentre interpretà il film, fino ad assumere l'identità del ruolo che sta interpretando a causa della maledizione che non ha permesso al film originale di venire terminato.
Ci sono suggestioni visive, incastri tra remake e film originale, enigmi da decifrare, una stanza con tre conigli che deve essere aperta, e una maledizione da sconfiggere.
Mentre preparavo il post mi accorsi che non riuscivo a dare un etichetta precisa al film, che genere di film è?
Così optai per drammatico, psicologico e fantastico, che sono i tre generi con cui il film si sposa a meraviglia.
Ma attenzione questo non è un blockbuster, non prendetelo alla leggera, io sto descrivendo in parole semplici cos'è il film, ma vi assicuro che è tutt'altro che semplice.
Nessun regista come David Lynch, da molta importanza al suo pubblico, da renderlo attivo nell'interpretazione di una sua opera cinematografica.
Talmente attivo che molti hanno paura di affrontare un suo film, soprattutto gli ultimi tre che ha girato escludendo Una Storia Vera.
E INLAND EMPIRE ha spaventato persino i suoi fans, che si sono divisi quando è uscito il film, io l'ho trovato da subito grandioso, e non vedevo l'ora di tuffarmici, anche se a una prima visione sembravo uscita da un trip da lsd, poco importa.
Come tanti altri film di David Lynch, l'ho visto tantissime volte, l'ultima stanotte per poterlo recensire alla fabbrica.
Questa è la settima arte, opere in cui tu ti ci vedi riflesso, magari ti rendono attivo, capace di esprimere liberamente il tuo punto di vista riguardo all'interpretazione della storia.
Secondo me ci sono film che non vanno capiti, ma assimilati, vissuti, ascoltati, quasi come fossero una sinfonia, come musica in cui tu puoi chiudere gli occhi e degustarla.
In questo caso INLAND EMPIRE è un film capace di parlare, un film vivo, non un semplice oggetto a uso e consumo di spettatori che mangiano popcorn e si divertono per poter staccare con la vita vera, anzi, di più INLAND EMPIRE riesce a riflettere la vita, cosa che pochissimi film sono capaci di fare.
Un esperienza quasi mistica, che ogni cinefilo degno di questo nome prima o poi deve fare.
Non posso che dare il massimo voto a questo straordinario film.
Voto: 10
Finalmente, il giorno tanto atteso dai fans della fabbrica dei sogni è arrivato, almeno spero dai fans del grandissimo e geniale David Lynch, autore di INLAND EMPIRE sua ultima fatica che verrà recensita nella rubrica Riguarda & Recensisci, in uno speciale di tre giorni dedicato al regista americano, per completare appunto la sua filmografia alla fabbrica.
Prossimi film recensiti saranno, The Elephant Man e Dune.
Ma andiamo al dunque, ad alcuni di voi questa recensione potrà risultare poco obiettiva, ma non importa, perchè voglio esprimere in parole semplici, ciò che questo film è, ma soprattutto quello che mi ha lasciato.
Avete presente quando dissi appunto che volevo vivere un film? Lo volevo respirare? Bene, INLAND EMPIRE è senza dubbio uno di quei film.
Ma di più, INLAND EMPIRE è un esperienza sensoriale che ti catapulta in diversi mondi diversi, c'è il mondo di un radiodramma a puntate della regione baltica, il mondo di un attrice che interpreterà un film, il mondo del cinema, la vita vera, che viene riflessa attraverso un susseguirsi di suggestioni visive da un David Lynch che si dimostra in grado di fare qualsiasi cosa.
Puro cinema, al cento per cento.
E un Tour de Force per Laura Dern, che torna a lavorare con Lynch, dopo sedici anni da Cuore Selvaggio, Film con cui ha vinto la palma d'oro a Cannes nel 1990.
Una matriosca labirintica in cui un semplice spettatore può benissimo perdersi, non un vero capolavoro ma un capolavoro cult, ovverossia quei film talmente complessi e articolati che non possono essere messi nella categoria dei semplici capolavori assoluti.
Titoli particolari, oggetti di culto che bene o male sono entrati nelle collezioni di autentici cultori quale sono ovviamente io.
Comunquesia è curioso ciò che Lynch è riuscito a fare con la sua mdp, film sottolineo girato in digitale, da qui si evince l'ossessione maniacale dei particolari, ci sono certe scene in cui la mdp dilata l'immagine attraverso, i corpi dei protagonisti, i loro volti, i loro oggetti, quasi come se lo spettatore potesse toccarli con mani.
Ma c'è di più, molto di più...ogni volta che guardi questo film è come se riuscissi a interpretarlo in maniera più profonda, come se riuscissi a capirlo di più insomma.
La trama è semplicissima, anche se per certi versi può risultare complicata, c'è un attrice che deve interpretare un ruolo in un film, ma questo film è il remake di un film polacco mai terminato, realtà e finzione si mescolano, sin dalle prime prove, fino a non capire dove comincia l'uno e finisce l'altro.
L'attrice Nikkie, si perde mentre interpretà il film, fino ad assumere l'identità del ruolo che sta interpretando a causa della maledizione che non ha permesso al film originale di venire terminato.
Ci sono suggestioni visive, incastri tra remake e film originale, enigmi da decifrare, una stanza con tre conigli che deve essere aperta, e una maledizione da sconfiggere.
Mentre preparavo il post mi accorsi che non riuscivo a dare un etichetta precisa al film, che genere di film è?
Così optai per drammatico, psicologico e fantastico, che sono i tre generi con cui il film si sposa a meraviglia.
Ma attenzione questo non è un blockbuster, non prendetelo alla leggera, io sto descrivendo in parole semplici cos'è il film, ma vi assicuro che è tutt'altro che semplice.
Nessun regista come David Lynch, da molta importanza al suo pubblico, da renderlo attivo nell'interpretazione di una sua opera cinematografica.
Talmente attivo che molti hanno paura di affrontare un suo film, soprattutto gli ultimi tre che ha girato escludendo Una Storia Vera.
E INLAND EMPIRE ha spaventato persino i suoi fans, che si sono divisi quando è uscito il film, io l'ho trovato da subito grandioso, e non vedevo l'ora di tuffarmici, anche se a una prima visione sembravo uscita da un trip da lsd, poco importa.
Come tanti altri film di David Lynch, l'ho visto tantissime volte, l'ultima stanotte per poterlo recensire alla fabbrica.
Questa è la settima arte, opere in cui tu ti ci vedi riflesso, magari ti rendono attivo, capace di esprimere liberamente il tuo punto di vista riguardo all'interpretazione della storia.
Secondo me ci sono film che non vanno capiti, ma assimilati, vissuti, ascoltati, quasi come fossero una sinfonia, come musica in cui tu puoi chiudere gli occhi e degustarla.
In questo caso INLAND EMPIRE è un film capace di parlare, un film vivo, non un semplice oggetto a uso e consumo di spettatori che mangiano popcorn e si divertono per poter staccare con la vita vera, anzi, di più INLAND EMPIRE riesce a riflettere la vita, cosa che pochissimi film sono capaci di fare.
Un esperienza quasi mistica, che ogni cinefilo degno di questo nome prima o poi deve fare.
Non posso che dare il massimo voto a questo straordinario film.
Voto: 10
Forse per me mezzo gradino sotto Mulholland, ma INLAND è un film stupendo.
RispondiEliminaLynch senza freni, onirico, originale, assoluto.
Secondo me è il punto di non ritorno della sua cinematografia, arte pura senza vincoli e dettata solo dalle emozioni.
Un percorso infernale che porta la Dern a incontrare il lato più oscuro.
Moz-
sono daccordo in parte, ma concordo con il fatto che Lynch è senza freni ^^
EliminaUn po' tutta la summa dell' opera lynchiana, questo è Inland Empire e tu l' hai reso perfettamente.
RispondiEliminaCiao
Ciao Nick, bentornato alla fabbrica e grazie ^_^
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