Terza e ultima recensione di oggi, e per l'occasione ho scelto questo splendido e meraviglioso film, che ho visto qualche giorno fa colpendomi positivamente.
Adattamento del romanzo omonimo di Rachel Joyce, è la storia di un viaggio di speranza e illuminazione che compie un uomo, per poter andare a visitare una donna malata di tumore dopo aver parlato con la nipote.
Harold Fry non è certo uno stinco di santo, ha tante cose da farsi perdonare, ma c'è un segreto che la moglie gli ha celato, soprattutto dopo la morte tragica del figlio, che ha cambiato la sua concezione della vita, da allora nulla è stato come prima.
Tutti i personaggi sono descritti in maniera veritiera e realistica, nessuno è buono o cattivo, tutti hanno scheletri nell'armadio che piano piano ripiombano, soprattutto quando Harold compie il suo viaggio a piedi per raggiungere quella donna.
Dentro di se, ho avuto la percezione che chiedesse il perdono per la morte del figlio, che cercasse soprattutto quella luce capace di dargli quel conforto che tanto cerca.
Sua moglie all'inizio non capisce il perché di questa decisione, è incapace invece di accettarla perché di solito Harold sta in casa, non esce.
Molte persone si uniscono a lui considerandolo addirittura un eroe, ma il suo viaggio è reale, metaforico e soprattutto spirituale, ma cosa cerca in realtà Harold? Non certo l'ammirazione del pubblico, quella semmai gli da fastidio, lui cerca il perdono, quel perdono da parte di suo figlio che non è riuscito a salvare, e che tanto dolore porta dentro di se.
Scusate lo spoiler ma era necessario per poter narrare il film. L'imprevedibile viaggio di Harold Fry, è un film malinconico e delicato, che certamente è capace di toccarti dentro come non credevi.
Durante la visione, sono rimasta estasiata dall'infinita bravuta di Jim Broadbent, un attore inglese, che riesce ad emozionare con poche e semplici sfaccettature.
Questo è un film che merita di essere visto, assolutamente.
Buona Visione.
Commenti
Posta un commento
Moderazione rimessa, NO SPAM