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Senza Pelle

Altro debutto alla fabbrica, direttamente dagli anni novanta, un film drammatico, duro e difficile che ho visto tre giorni fa, è la storia di Gina, una impiegata delle poste che riceve delle misteriose e anonime lettere, da uno spasimante psicologicamente disturbato che si firma Saverio.
All'inizio la donna è allarmata da queste attenzioni, la cosa si fa più drammatica anche quando queste missive insieme a dei fiori di rose rosse arrivano a casa, e suo marito se ne accorge, rivelando di non gradire queste attenzioni.
Quando si conosce l'identità del giovane infatuato della donna, lei cerca di trattarlo con l'amore materno di cui crede che il giovane ha bisogno.
Non accorgendosi affatto che ha solo bisogno di cure psichiatriche, perché nonostante tutto, il giovane non ne vuole sapere di comprendere che Gina ha una vita, un marito, un figlio, e che vorrebbe stare con lei, ma lei non intende lasciare suo marito e suo figlio.
Saverio non accetta di capire che la sua infatuazione verso Gina potrebbe diventare pericolosa, allora proprio in quel momento quando questa capisce che non c'è alcuna soluzione alla questione, decide di lasciare la sua vita e andare via con suo marito e suo figlio, perché capisce che i numerosi tentativi di convincere il ragazzo sono andati a vuoto.
Un film difficile duro, che colpisce come un pugno allo stomaco,Alessandro D'Alatri, che fa il suo debutto alla fabbrica proprio con questo film, dirige un film senza una soluzione comprensibile, perché la follia di per se è incomprensibile, non si riesce ad acchiappare fino in fondo, e lo fa con un cast di attori formidabili, tra cui spicca il molto bravo Kim Rossi Stewart, che interpreta Saverio un ruolo difficile che solo pochi attori sarebbero stati in grado di interpretare.
Se non avete paura di affrontare certe tematiche, approcciatevi pure a un film per una volta impegnativo, sono sicura che intrigherà anche voi.
Buona Visione.


 
 

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