Ed eccolo qui, il nuovo lavoro di quella piccola ma grande regista che risponde al nome di Alice Rorwacher, che qui narra la storia di un uomo appena uscito di prigione che ha un dono, sentire il vuoto nelle campagne, e siccome si ripresentano alcuni suoi amici che vogliono trovare un tesoro gli chiedono di aiutarli.
E così i tombaroli si mettono a caccia del tesoro, lo troveranno mai? Intanto festeggiano il ritorno in città del loro vecchio amico, che è tornato dalla donna che lo ha cresciuto (una bravissima Isabella Rossellini tornata in Italia dopo diversi anni) e che nonostante tutto lo riaccoglie di nuovo a braccia aperte, si innamora della servetta, che nasconde i suoi figli per non lasciarli soli.
Alice Rorwacher, si trova alle prese con un film dal soggetto difficile, che riesce a dirigere in maniera eccellente, non si contano le ispirazioni cinematografiche, una su tutte quella del grande regista bergamasco Ermanno Olmi, da cui non ha mai nascosto la sua grande ammirazione.
Tra le scene migliori, quella della festa en travesti dei tombaroli, fatta solamente per prendere in giro i gay, non per sostenerli sottolineo, e Alice questo lo sottolinea molto bene.
Poi quella di quando le figlie mandano via la servetta e cercano inutilmente di portare la madre in una casa di riposo, poi il finale, ma questo non ve lo anticipo altrimenti spoilerei troppo rovinandovi la sorpresa.
Ancora una volta, la nostra Alice Rorwacher dirige un grande film, partendo dalle piccole cose quotidiane, approfondendo la dove in molti hanno paura di farlo, non mancando mai di sottolineare la sua formazione cinematografica.
Venite alla scoperta del suo cinema, sono sicura che sarà un viaggio che non vi pentireste di fare.
Buona Visione.
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