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Imaginary

Come la scorsa settimana, questa, sarà un doppio appuntamento con la rubrica *Horror Stories, che come ogni martedì, ci tiene compagnia presentando film horror, che a me piacciono tanto, e vi regalo perché al mondo ci sono tantissimi amanti di questo genere.




Il primo film di oggi sembra che ci sia un tenero orsacchiotto abbandonato dalla sua padrona, e che in un modo o nell'altro, cerchi la sua vendetta dopo che lei ha portato con se la sua bambina. Almeno è questo quello che pensavo, soprattutto dopo aver letto varie recensioni in giro. Invece no, cari amici, la storia che vi sto per presentare non è affatto come l'avevo immaginata.
Quello che sconvolge di fatto lo spettatore, e che poi si andrà a scoprire, fa tutto parte dell'immaginazione della bambina protagonista; in pratica, non esiste niente, per liberare  la bambina da quella prigione, è necessaria la presenza della mamma, dei suoi diari di quando era bambina, e soprattutto del suo aiuto.
Il film è una produzione Blumhouse, e Jason Blum, che è un autentico specialista del genere, produce un opera intelligente e acuta, che brilla per la sua capacità di creare un mondo immaginario ma anche capace di vivere.
Grazie anche al regista Jeff Wadlow, che ha saputo creare brillantemente creare tensione e paura, laddove si pensava che non ce ne fosse bisogno. Insomma in poche parole l'immaginazione tira brutti scherzi se non la si controlla a dovere.
Di questo noi dobbiamo stare attenti, molto attenti, soprattutto se l'immaginazione parte dall'innocenza dei bambini.
Capita a volte che i bambini dal nulla si creano un amico immaginario, ma quando creano persino un mondo tutto loro c'è da stare attenti; sia perché bisogna da grandi trovare le chiavi giuste per poterne uscire, sia perché arrivati a una certa età, certe cose si abbanonano è naturale, come respirare.
Il brutto è quando quelle chiavi le trovano i nostri figli, che entrano nel mondo che noi abbiamo costruito; dobbiamo fare in modo che non lo scoprano, ma è difficile,  nell'innocenza dei bambini non c'è malignità, ma solo curiosità di conoscere, di aprirsi a un mondo che potrebbe metterli in pericolo.
Allora si che cominciano i guai, allora si, che dobbiamo fare di tutto affinché questo non avvenga, e perciò liberarli da qualcosa che non esiste, e soprattutto da un mondo che non esiste, se non nella nostra immaginazione.
Come si fa a liberarli?
Non vi resta che guardare questo sorprendente quanto intrigante horror.
Buona Visione.



 

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