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#LaPromessa2024 - Frantz

 
Secondo appuntamento del mese per quanto riguarda #LaPromessa2024, che come ogni anno ci tiene compagnia, quest'anno ho voluto fare un piccolo cambiamento per quanto riguarda François Ozon di cui sto recensendo i film che ancora non avevo visto: dovevo recensire Spike Lee, e  l'ho messo per ultimo in modo da poterlo fare.




Ovviamente non è niente di che, tanto prima o poi devo recensirli tutti, tanto vale che se voglio fare qualche cambiamento che lo faccia no?
Allora, andiamo a noi: la storia ruota intorno al perdono e alla redenzione, tutto ambientato intorno alla fine della prima guerra mondiale, ci sono due personaggi: Adrien, che dice di essere un amico di Frantz e depone dei fiori sulla sua tomba, visto dalla sua fidanzata Anna, che visita la tomba del fidanzato quasi ogni giorno.
All'inizio il gioco si basa tutto sulla bugia, di colpo le persone del paese dove viveva Frantz, pensano che ci sia stato dell'altro tra i due uomini, ma è davvero così?
Poi c'è  un gioco di sostituzione impossibile da accettare, soprattutto per i genitori che hanno perso un figlio.
La agghiacciante verità non ci metterà molto a venire a galla, e da subito arriva il rifiuto da parte di Anna, di accettarla, di capire il senso di colpa che assale Adrien, che ne è devastato.
Poi le cose cambiano, il tempo può aggiustare le ferite?
François Ozon da grande regista, gira un affresco in un perfetto bianco e nero, strutturato da una storia capace di colpire lo spettatore, incollandolo alla poltrona dall'inizio alla fine, grazie anche alla recitazione degli attori, tutti bravissimi, e di cui la protagonista Paula Beer, che ha vinto la coppa Mastroianni a Venezia, dimostrando che ormai il cinema di Ozon ha raggiunto dei livelli altissimi, capaci di trasformarlo non in un semplice regista, ma un autore cinematografico vero e proprio.
Di questo ne sono felicissima, perché il film che ho visto ieri, mi ha lasciato delle sensazioni ed emozioni capaci anche di darmi qualcosa che solo i grandi autori riescono a dare: ormai il cinema di Ozon riesce a parlare benissimo da solo, e con le sue gambe.
Un motivo in più per vederlo, e anche per conoscerlo, perché ritengo sia fondamentale conoscere questo grandissimo autore cinematografico.
Buona Visione.




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