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La Macchina Ammazzacattivi

 

Torna alla fabbrica la rassegna dedicata a Roberto Rossellini, uno dei più grandi registi di tutti i tempi, e stavolta attraverso la rubrica dei ripescaggi, dato che questo film lo vidi a casa mia l'anno scorso, ed è tratto da un soggetto del grandissimo drammaturgo geniale almeno per me Edoardo De Filippo, in collaborazione con Giuseppe Marotta.

Certo che quando Rossellini e De Filippo  si riunivano, ne uscivano film curiosi e intriganti, come questo La Macchina Ammazzacattivi, dove si narra di un fotografo, che una sera incontra uno strano vecchio, che gli da il dono e il potere della vita e della morte delle persone cattive.
All'inizio ci prende gusto pur avendo mille dubbi, anche attraverso le fotografie già scattate, poi si rende conto del labile confine che esiste tra bene e male e si fa venire i rimorsi di coscienza.
E' un film piccolissimo, narrato come fosse una piccola fiaba, e non si nota la durata perché scorre via che è un piacere.
Eppure, porta in se un messaggio capace di fare riflettere lo spettatore, perché nessuno si deve arrecare il diritto di scelta se fare morire o no una persona in base al suo carattere, e quando lo capirà, apparirà quel vecchio dicendo di essere il diavolo e facendogli fare la croce spera che il tutto finisca lì, ma è davvero così?
Bisogna trascendere il fatto che si tratta di un opera imperdibile nella filmografia di Roberto Rossellini, assolutamente da vedere se lo si vuole conoscere a fondo, primo perché è una ottima pellicola, poi perché porta dentro di se un messaggio che non può assolutamente essere sottovalutato, perché non può certamente esistere solo il bene, non ha alcun senso, e bisogna accettare anche chi è cattivo, pur constatando il male che può fare.
Film bellissimo, assolutamente da non perdere.
Buona Visione e alla prossima settimana con Roberto Rossellini.



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