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Audition

Forse è il miglior film di Takashi Miike, perchè dico questo?
Perchè nella sua sconfinata filmografia che tratta vari generi cinematografici, Takashi Miike ci regala il suo capolavoro assoluto, c'è sempre qualche perla come dico io che si distingue dagli altri film, e Audition è senza dubbio la perla della filmografia del cineasta giapponese.


E' un film strano, ma è proprio nella sua stranezza si nasconde la sua genialità.
C'è un uomo di mezza età,Shigeharu Ayoama, che per trovare una donna richiesta dal figlio per non farlo stare solo, accetta la proposta dell'amico di organizzare una audizione.
All'audizione si presentano varie ragazze, ma lui è colpito solamente da una ragazza Asami e decide di frequentarla.
Quello che non sa è che la ragazza vive accanto a un sacco e un telefono in attesa della sua chiamata, e nel curriculum che ha compilato ci sono varie incongruenze.
Decide di andarla a cercare, ma comincerà un incubo di quelli che non ti aspetteresti mai.
Scoprirà eventi inquietanti che caratterizzano la vita di Asami, dalle molestie del suo maestro di danza, a delle inquietanti vicende che riguardano altri uomini.
Insomma non è esattamente quello che ci si aspetta da una donna, eppure lui è tentato, nonostante tutto di continuare la sua ricerca anche quando Asami sparisce senza lasciare traccia.
Finchè non la troverà.

Un film complesso e affascinante, qui Takashi Miike si dimostra un grande regista, e lo fa con il suo consueto stile sardonico e un gusto per la violenza che ha le fattezze di un balletto da opera.
La tematica al centro di questo capolavoro è il rapporto tra uomo e donna, le paure del protagonista, che sono incarnate nel dovere costruire un nuovo rapporto con una sconosciuta, il terrore di trovarsi di fronte a qualcosa di inquietante e tanto altro ancora.
Takashi Miike non risparmia nulla allo spettatore, ed è proprio questa la chiave che rende Audition un capolavoro.
Riusciamo a vedere le paure, e la realtà del protagonista, la metamorfosi del rapporto d'amore è incarnata nel dover guardare aldilà delle apparenze di una persona, di doverla accettare così com'è, e non trasformarla come vogliamo noi, questo vuol dire concedersi il lasso di tempo per esaminare se stessi e dimostrare di non essere come tutti gli altri.
Che dire? CAPOLAVORISSIMO.
Voto: 10


Commenti

  1. "Più giù più giù più giù"... Brrrr, il film cheh a reso inquietante anche uscire con una bella sconosciuta ;-) Uno dei migliori Miike del suo momento d'oro, una volta vorrei rivedermelo, una sola visione per me, ma gli ho voluto bene da subito, un gran film! Concordo in pieno con il tuo commento ;-) Cheers!

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