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La Caduta degli Dei

 

Continua questa rassegna dedicata a Luchino Visconti, e oggi tocca al suo film più sanguigno e perverso: La Caduta degli Dei, che narra le gesta della famiglia Von Essenback proprietaria di una acciaieria, nel momento esatto dell'ascesa del nazismo in Germania, all'alba della seconda guerra mondiale.
Una discesa agli inferi senza possibilità di ritorno alla luce, ogni membro della famiglia ha degli scheletri nell'armadio, e tutti sono vittime dei loro peccati.
Primo capitolo della trilogia tedesca, che continua con il bellissimo Morte a Venezia, e termina con Ludwig, che nei prossimi giorni recensirò.
Comincia con un omicidio, e lo stupro di una bambina che si impicca, per poi terminare con un atto di incesto tra madre e figlio...
Il film ha delle tematiche molto forti anche per gli anni sessanta, e il coraggio di Visconti di riuscire a parlare di pedofilia, perversione, incesto, sono molto intriganti, e lo fa non per stuzzicare l'occhio dello spettatore, perché non si vede assolutamente nulla; te lo fa immaginare, per aumentare la tua indignazione e condannare questi atti.
Il mefistofelico Martin, impersonato da Helmut Berger, (per altro bravissimo in questo ruolo), alla sua prima collaborazione con Visconti, è la persona che distruggerà ogni cosa gli capita di davanti, sin dalla sua prima apparizione, non passa l'erba dove cammina lui.
Impersona un angelo diabolico, in cui tutti sono destinati a soccombere.
E' lui che muove i fili dei destini di tutti, Visconti inoltre, ha fatto un ottimo lavoro di regia, si vede il massacro dopo la festa orgiastica delle SA tanto per fare un esempio.
Non c'è assolutamente nessuna possibilità per tornare alla luce, non con un personaggio come Martin, che oltre ad essere perverso, ha anche la maggioranza delle azioni dell'acciaieria, e con chi si allea il giovane Von Essenback? Ma coi nazisti, a cui cederà l'azienda di famiglia per fargliela controllare.
Un film a metà strada tra tragedia greca, tragedia shakesperiana - i rimandi a Machbeth non si contano, così come pure ad Amleto ndr - un inferno sulla terra, non adatto ai più piccoli - il film è stato vietato ai minori di 18 anni in Italia - un grande film, capace di scuotere gli animi, io ve lo dico a vostro rischio e pericolo, non ne uscirete indenni, ve lo garantisco.
La prima volta che l'ho visto non ho avuto il coraggio di recensirlo, ero un po' timorosa, e non sapevo esattamente cosa scrivere.
Adesso invece è diverso, forse sono più matura, ho fatto ricerche e ho capito bene o male come dovevo impostare la recensione.
Non c'è alcun dubbio che Luchino Visconti sia uno dei miei registi preferiti, ormai l'avete capito no? E che con lui ho una sorta di timore reverenziale, per questo a volte mi viene difficile affrontarlo.
Una volta affrontato però, mi sorprendo di quante cose è capace di darmi, per questo ho deciso di fare questa rassegna, primo perché non può assolutamente mancare in un blog di cinema degno di questo nome, poi, è uno dei mostri sacri del cinema italiano, non parlare di lui equivale a bestemmiare tanto per fare un esempio.
Un grandissimo film, su una delle pagine più sporche della storia dell'umanità, a fare da contorno alla storia di una famiglia perversa e disfunzionale, che alla fine come una ballata di morte, da l'ultimo e ridicolo atto come pagliacci cadaverici, in un matrimonio che sembra una farsa.
Non perdetevelo.
Buona Visione.

Ratings ⭐⭐⭐⭐1/2







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