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Talk to me


 Mai giocare con gli spiriti.
Se ne accorge Mia, subito dopo che il suo amico Riley dopo l'ennesima seduta spiritica con la mano della medium, ha completamente perso la testa e l'ha sbattuta da tutte le parti entrando in coma.
Comincia con un gioco innocente, per poi se si aprono le porte giuste gli spiriti intrappolano la tua anima, e non c'è possibilità di ritorno alla luce.
Il film comincia con un giovane che commette un omicidio/suicidio, lo spettatore non capisce all'inizio cosa sta accadendo, lo capirà quando appunto, le cose cominceranno a prendere una brutta piega.
Mia è però in cerca della verità sulla morte di sua madre che si è suicidata due anni prima.
C'è una mano, si dice appartenuta a una medium, se tu la stringi puoi vedere lo spirito di un morto, ma devi farlo entro pochissimo tempo.
Quando però il tempo del gioco comincia ad aumentare, le cose si fanno difficili, Mia stessa capisce di aver oltrepassato un limite invalicabile, e cerca una strada per uscirne bene, non la troverà facilmente.
Ecco un altro film che proviene dalla terra dei canguri, ed è anche un opera prima, e c'è da rimanere sorpresi dal constatare che si tratta di un ottimo film che sa dosare le giuste dosi per incollarti alla poltrona.
E non solo, riesce a farti empatizzare con Mia la protagonista un ottima Sophie Wilde, giovane che viene "adottata" da una famiglia che la ospita sempre per amicizia e di cui diventa una specie di sorella maggiore per i due ragazzi.
Sarà proprio la sua voglia di salvare Riley a tutti i cost dal coma dal quale è piombato, dopo essersi fracassato la testa.
Gli spiriti sono arrivati sulla terra, e non intendono lasciarla, soprattutto dopo che hanno preso l'anima di Riley  che stanno torturando.
Si deve prendere una soluzione, ce la farà Mia a salvare l'amico?
In un crescendo di Suspance, tensione e brividi sapientemente dosati tramite un ottima sceneggiatura scritta dai due fratelli gemelli, che sembrano essere in simbiosi, per un film che non ti da il classico jump scare tanto per fare un esempio, ma è una discesa agli inferi di cui non si può apparentemente uscire.
Un film fatto bene, e diretto ottimamente da due giovanissimi registi, insieme hanno 31 anni, e se continuano così, probabilmente sentiremo parlare ancora di loro.
Intanto non perdetevi questa chicca, vero e proprio caso cinematografico della stagione.








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