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Ballando a Lughnasa

 
Terza e ultima recensione del giorno, e ho scelto un film intenso e drammatico diretto nel 1998, dal regista Pat O'Connor, con la voce narrante di un bambino, che racconta la sua estate del 1936, quando l'unico zio che ha, un prete torna a casa per via di una sua malattia che gli impedisce di svolgere le sue manzioni di sacerdozio, e che la zia maggiore, un insegnante manda avanti la famiglia con pugno severo.




Cinque sorelle nubili, di cui una ragazza madre che ha sfidato il bigottismo della piccola cittadina partorendo il suo bambino, cinque sorelle, che sottomettendosi alle rigide regole imposte dalla sorella maggiore, sembra che abbiano perso il gusto per la vita, soprattutto le gioie, i divertimenti, e l'allegria, ma anche la sorella maggiore sembra che lo abbia perso.
Un film che si basa anche sul dolore, sulla perdita di ciò che è importante nella vita, di ciò che fa sembrare incredibilmente spento e desolante, se non si accettano proprio le cose più importanti, oltre al gusto per la gioia, la felicità e soprattutto le piccole cose.
E allora le cercano dentro di loro, magari ballando, oppure ridendo, perché la vita va vissuta fino in fondo, non preoccupandosi di ciò che gli altri pensano o hanno da ridire.
Forse è proprio questo che la sorella maggiore ha perduto nel tempo, l'arrivo del padre del bambino, mette in serio pericolo ciò che la sorella maggiore pensa, anche perché ha deciso di arruolarsi in Spagna per combattere Franco, e sembra che ci sia un riavvicinamento con quella ragazza che si crede non abbia mai dimenticato.
Un film bellissimo che mi ha sorpreso, me lo ha fatto conoscere un infermiere in ospedale, e ho voluto dargli una chance, e devo dire che il suo consiglio mi ha sorpreso, come anche l'interpretazione di una straordinaria Meryl Streep, una delle più grandi attrici mai apparse sullo schermo.
Ve lo consiglio anche io perché penso che questo film sia straordinario, e con un finale che fa letteralmente piangere a dirotto, quando questa sorella si rende conto di non aver goduto in pieno la sua vita, e aver rinunciato a tutto pur di mantenere quel pugno duro, che tanto non è servito a niente.
Un film meraviglioso, che merita una riscoperta.
Buona Visione.
Ps: era questo il film che dovevo recensire ieri, poi l'ho rimandato a oggi.





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