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Interno Berlinese

 

Apprezzo molto Liliana Cavani  come regista, e più volte mi ha dato motivo di farlo, attraverso i suoi film, e il lavoro sugli attori, che personalmente ritengo di fondamentale importanza per la riuscita dei suoi lavori, parlo ovviamente della recitazione, con la quale ho avuto sempre l'impressione che imbastiva le sue storie, sempre incentrate su fatti a volte realmente accaduti.



Specialmente se si parla soprattutto della seconda guerra mondiale, proprio come questo straordinario film Interno Berlinese, che vi consiglio di vedere perché secondo me è uno dei suoi migliori film.
Interno Berlinese è una storia d'amore a tre, che si svolge in un appartamento di Berlino tra due donne
Louise Von Hollendorf e il marito che è un alto funzionario del ministero degli esteri, e la giovane figlia dell'ambasciatore nipponico Mitzuko che è ovviamennte una ragazza giapponese che svolge un corso di pittura fatto dalla prima.
Siamo poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, e perciò potete immaginare il clima d'odio che surriscaldava gli animi, e proprio su questo clima che è incentrato questo film.
A differenza de Il Portiere di Notte, dove si parla della sindrome di stoccolma, qui abbiamo un rapporto a tre che si consuma in un momento cruciale della storia, cruciale e soprattutto pericoloso.
Il razzismo contro qualsiasi etnia divampa, e ben presto ogni persona che ha rapporti con persone con etnia diversa rischia la vita.
Ci troviamo di fronte a un era che non poteva accettare il rapporto con una giapponese, eppure, questo rapporto va avanti, un amore che esplode come un fuoco d'artificio e che vive nonostante tutto, riesce a vivere anche quando a questo rapporto si unisce il marito attratto da questa ragazza, ma accade sempre qualcosa di imprevisto, come in tutte le storie d'amore.
Tre persone per una storia sono decisamente troppe, e la ragazza giapponese deve pur fare una scelta, la farà tragica, ma la farà, e quando succederà la donna capirà chi amava veramente.
Un film che personalmente ho amato moltissimo, Liliana Cavani mi ha sorpreso narrando una storia attraverso le parole dell'insegnante di pittura, che narra la storia a ritroso con la malinconia negli occhi e con il dolore di un amore non pienamente vissuto come avrebbe voluto.
Un film capace di emozioni, come non mi capitava di vedere da molto tempo, ma anche capace di essere schietto, diretto, sincero e anche molto duro.
Se amate il cinema potete benissimo guardarlo, perché Liliana Cavani ho paura che sta per diventare ben più di una regista che solo apprezzo, ben presto cercherò di guardare altri suoi film per rendermene conto.
Intanto non perdete questo bellissimo quanto sorprendente film.





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