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Youth la Giovinezza

Un film sulla vecchiaia, diretto da Paolo Sorrentino.
Decisamente un opera complessa, se paragonato a La Grande Bellezza di cui questo film non è il proseguimento, ma una storia a parte.
Protagonisti sono due uomini che raggiunta la vecchiaia potreste pensare vogliono restare giovani, e invece no; loro si rendono conto che il loro tempo è finito, e non possono tornare indietro, così ripensano alla loro giovinezza, da cui il film di Paolo Sorrentino ne  ha carpito il titolo.

E' un film malinconico.
Ma è anche un film sulle occasioni perdute, sulle cose ormai che non si possono più avere, su quella voglia costante di carpire il midollo della vita nonostante la consapevolezza di avere ormai un piede nella fossa sia più sicura di ogni cosa che si immagina.
Quindi potremo semplicemente dire che Yourth è un film sulla nostalgia, di quando si è giovani e si ha la sensazione di avere molto tempo davanti a noi, si ha anche la consapevolezza che non esistano limiti, quegli stessi limiti che ormai i nostri protagonisti sono ormai giunti al capolinea non vogliono accettare.
Decisamente un opera maiuscola, che senza alcun dubbio mi ha sorpreso molto.
Ebbravo il nostro Paolino, che ha dimostrato che il cinema italiano ha ancora tanto da dire e soprattutto da dimostrare.
Nonostante gli attori internazionali tra cui spiccano anche Jane Fonda, Michael Cane  Harvey Keitel e Rachel Weisz.
Ma oltre il cast internazionale è un film che lascia assaporare l'amaro e acre odore della vecchiaia, che non lascia spazio ai due protagonisti forse, il primo è un musicista che ha perduto la speranza, il secondo  è un regista ormai al tracollo.
Oltre questo Youth La giovinezza è un film sull'illusione, che viaggia attraverso lo spazio ridotto della sua durata, di come ci si illude che il tempo non finisca mai, anche se ormai siamo giunti al capolinea della nostra esistenza, di come la speranza non tramonti, o si crede che non tramonti mai.
Ho avuto l'impressione di un elegia funebre alla vita, agli errori che si commettono ai rimpianti, a ciò che poteva essere ma non è stato, a ciò che si poteva costruire, ai sogni infranti ai cuori spezzati e tanto altro ancora.
Stavolta Sorrentino ha fatto un grande film, anche se con il suo precedente ha vinto l'oscar non si è istituzionalizzato anzi, ha fatto udire la sua voce, e questo signori miei è una cosa più unica che rara.
Voto: 8


Commenti

  1. Un giorno riuscrirò anche a trovare il tempo di vederlo giuro! ;-) Cheers!

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