Era da molto che Ferzan Ozpetek, non appariva alla fabbrica, ho voluto vedere il suo ultimo film e devo recuperare anche gli altri due che ha diretto prima di questo, e prossimamente verranno anche recensiti.
Questa volta Ozpetek, gioca a fare Lynch, con un film che potrei definire metafisico, un opera particolare e difficile, che ahimè risulta non propriamente del tutto riuscita.
Il soggetto del film è particolare come ho detto prima, e necessitava di uno sviluppo molto più ampliato, con un regista che si trova a suo agio con risvolti surrealistici.
Questo Ozpetek, non è capace di farlo, per questo la visione risulta pesante, e indigesta.
Per me, che apprezzo e stimo Ozpetek, orami da un bel po' di anni, si è trattato di un film che forse lui avrebbe fatto meglio a non girare, o ad affidare a un regista capace di svilupparlo in tutto il suo potenziale.
Perché direte voi?
Perché questo film ha un potenziale esplosivo, e mi è sembrato che durante la visione, lo stesso Ozpetek, fosse indeciso su quale strada prendere per raccontare la sua storia.
Mi è piaciuto che la Mezzogiorno sia tornata a lavorare col regista turco, la sua interpretazione è molto convincente, e fa un buon lavoro, anche perché ha sempre dimostrato di saper recitare molto bene.
Ozpetek secondo il mio parere, non è capace di impastare il soggetto, e si limita a giocare a fare Lynch, ma sbaglia registro, perché se il grande regista americano è capace di trasportare i sogni sullo schermo, questo non succede con la sua ultima regia.
Secondo me non dovrebbe cercare di fare un film cercando di imitare gli stili e le tematiche di altri autori, ben più navigati e capaci di lui sul tema del surrealismo precisiamo.
Se si limitava ad essere se stesso impostando la sua opera in maniera al quanto personale, a quest'ora avrei parlato non di un semplice film senza infamia e senza lode, ma di un film capace di parlare al pubblico, di trasportarlo dentro un incubo, cosa che succede benissimo con Lynch e il suo cinema, quindi il film risulta una pallida copia dello stile di un altro autore, un esercizio di stile un po' anonimo, che non ha nulla a che vedere con il cinema per come lo intendo io.
Poi ovviamente questo è il mio parere, ognuno la può pensare come vuole, per carità ci mancherebbe altro.
Per quanto mi riguarda in sintesi, trovo il progetto molto interessante, ma sviluppato piuttosto approssimativamente cercando di replicare lo stile e le tematiche di Lynch, e per me questo è il grandissimo difetto di Napoli Velata, che, a parer mio meritava di essere un film con una vita propria piuttosto che un semplice e anonimo esercizio di stile.
Questa volta Ozpetek, gioca a fare Lynch, con un film che potrei definire metafisico, un opera particolare e difficile, che ahimè risulta non propriamente del tutto riuscita.
Il soggetto del film è particolare come ho detto prima, e necessitava di uno sviluppo molto più ampliato, con un regista che si trova a suo agio con risvolti surrealistici.
Questo Ozpetek, non è capace di farlo, per questo la visione risulta pesante, e indigesta.
Per me, che apprezzo e stimo Ozpetek, orami da un bel po' di anni, si è trattato di un film che forse lui avrebbe fatto meglio a non girare, o ad affidare a un regista capace di svilupparlo in tutto il suo potenziale.
Perché direte voi?
Perché questo film ha un potenziale esplosivo, e mi è sembrato che durante la visione, lo stesso Ozpetek, fosse indeciso su quale strada prendere per raccontare la sua storia.
Mi è piaciuto che la Mezzogiorno sia tornata a lavorare col regista turco, la sua interpretazione è molto convincente, e fa un buon lavoro, anche perché ha sempre dimostrato di saper recitare molto bene.
Ozpetek secondo il mio parere, non è capace di impastare il soggetto, e si limita a giocare a fare Lynch, ma sbaglia registro, perché se il grande regista americano è capace di trasportare i sogni sullo schermo, questo non succede con la sua ultima regia.
Secondo me non dovrebbe cercare di fare un film cercando di imitare gli stili e le tematiche di altri autori, ben più navigati e capaci di lui sul tema del surrealismo precisiamo.
Se si limitava ad essere se stesso impostando la sua opera in maniera al quanto personale, a quest'ora avrei parlato non di un semplice film senza infamia e senza lode, ma di un film capace di parlare al pubblico, di trasportarlo dentro un incubo, cosa che succede benissimo con Lynch e il suo cinema, quindi il film risulta una pallida copia dello stile di un altro autore, un esercizio di stile un po' anonimo, che non ha nulla a che vedere con il cinema per come lo intendo io.
Poi ovviamente questo è il mio parere, ognuno la può pensare come vuole, per carità ci mancherebbe altro.
Per quanto mi riguarda in sintesi, trovo il progetto molto interessante, ma sviluppato piuttosto approssimativamente cercando di replicare lo stile e le tematiche di Lynch, e per me questo è il grandissimo difetto di Napoli Velata, che, a parer mio meritava di essere un film con una vita propria piuttosto che un semplice e anonimo esercizio di stile.
se accetti un consiglio evita pure di perdere tempo a recuperare "allacciate le cinture"...
RispondiEliminaah e va bene, non muore nessuno se lo guardo se non me piace glie metto senza dubbio due xD
EliminaMi aspettavo di più da Ozpetek
RispondiEliminaAllacciate le cinture a me era piaciuto invece, ma questo che pasticcio... Anche se affascina.
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