Un film che racconta che per costruire ci vuole una vita intera, ma per distruggere basta un attimo, Alberto Sordi, grandissimo nel ruolo di Giovanni Vivaldi, un impiegato al ministero, che ha il figlio da sistemare, tra poco dovrà fare un concorso per entrare anche lui al ministero, suo padre si prodica in tutti i modi possibili per aiutarlo, ma l'imprevedibilità del destino cambia le carte in tavola, Mario muore ucciso dalle pallottole di un fucile di un delinquente il giorno stesso del concorso, mentre passeggiava con suo padre, che data l'inaspettata mossa del destino non si accorge di nulla, perchè è stato un imprevisto che ha mandato in parole povere a p*****e tutto l'aiuto per suo figlio, la cosa che fa veramente indignare è che lui per aiutarlo ha fatto qualsiasi cosa, pure entrare in massoneria, basta un urlo di una donna che ha visto l'accaduto per accorgersi del corpo ormai senza vita del figlio, da quell'evento tutto cambia in famiglia, la moglie smette di parlare e rimane in uno stato semicatatonico, e a badarci ci deve pensare lui, Giovanni, che improvvisamente si vede cascare il mondo sopra la testa, alcuni dicono che è un film cattivo, io sono dell'idea che rispecchia la vita e la realtà meglio di qualsiasi polpettone che esca o che è uscito in questi anni, Monicelli lascia la commedia per dirigere un opera amara, alzi la mano chi non si rispecchia in Giovanni e nella sua tragedia, menzione speciale anche a Shelley Winters nel ruolo della moglie di Giovanni, che dopo la morte del figlio si vede crollare il mondo addosso...nella vita basta un dispiacere per smettere di vivere...è questo che ci vuole dire Mario Monicelli?
15 anni insieme a te, viaggio nel mondo del cinema e della tv a 360 gradi
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