Bergman si confronta con la lirica, più precisamente con il Flauto magico di Mozart e il risultato è questo film, ahimè non amo particolarmente la lirica e il seguirlo non è stato molto facile, - il film non si trova in italiano, ma con i sottotitoli - ma nonostante ciò l'ho trovato davvero molto bello, solo un grande autore poteva tradurre per lo schermo un intera opera originale così come l'ha fatta mozart, e Bergman lo è sicuramente.
Suppongo che abbia amato l'opera lirica e soprattutto questa opera lirica, ma per tradurla in film bisognava dare al pubblico l'impressione di essere in un teatro, teatro filmato? Perchè no, infatti all'inizio c'è una musica e la mdp vola attraverso i volti degli spettatori per sottolineare le loro impressioni, e le aspettative, poi la scena si apre e lo spettaco comincia, in scena una principessa rapita da un re e un giovane che nel frattempo si innamora di lei dopo che la vede in fotografia che deve salvarla, ma non è tutto come appare e il giovane deve risolvere un enigma? Ci riuscirà? Nelle commedie come nel miglior cinema tutto è possibile, e alla fine l'amore trionfa sempre, sembra semplice no? Eppure non lo è come per tutto il cinema di Bergman, ma a differenza c'è un teatro e ci sono gli spettatori che assistono alla scena, le loro emozioni, i loro umori, quasi come se tutto fosse meccanico e irraggiungibile, la musica, i costumi, la storia tutto quanto, e gli spettatori assistono in silenzio e quasi rapiti alla scena.
Magistrale.
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