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L'anno del Dragone

Prosegue la rassegna dedicata a Michael Cimino, con il primo film che ho visto di questo straordinario regista, che ha aperto la scatola dei miei ricordi della mia prima adolescenza, e rivederlo è stata una emozione grandissima.

Negli anni 80 non sapevo chi diavolo era Michael Cimino, che era uno di quei registi che hanno fatto fallire la United Artists, che la sua carriera era al capolinea no, non sapevo nulla, siccome ai tempi per via di 9 settimane e mezzo, film che agognavo vedere c'era Mickey Rourke, ed era anche in questo film, lo vidi con tutta la famiglia, all'epoca avevamo la tele in cucina e quando si cenava si guardavano film.
L'Anno del Dragone fu uno di quei film che vidi insieme ai miei genitori e mio fratello buonanima, anche per via dell'amore di mio padre per il cinema orientale, questo ovviamente non è un film di un regista orientale, ma l'ambientazione lo è.
Rivederlo questa sera mi ha dato una grande emozione, sia perché ho rivisto uno dei primi film che ho visto da ragazzina, sia perché ho finalmente ricordato un film ripescandolo dal dimenticatoio dove era finito.
Alla fabbrica succede anche questo, siccome la sottoscritta non ha paura delle sfide, anche a costo di fare delle buone figure - chi se ne frega - ho ripescato questo film, sporco, duro, scritto a quattro mani con Oliver Stone, l'unico che ha dato fiducia a Cimino dopo il disastro commerciale del suo precedente film, e con la produzione di Dino De Laurentiis, si è potuto girare questo noir vorticoso e al cardiopalma, che mette in scena un poliziotto che può essere definito un antieroe, Stanley White non è certamente uno stinco di santo, ama sua moglie ma la cornifica con la bella cinesina, razzista, rozzo, e maschilista, non è certamente il tipo con cui vorresti fare amicizia, ma ha due controcoglioni tra le gambe, e se ne fotte letteralmente degli accordi presi tra la polizia e la triade, a peggiorare il tutto arriva anche un piccolo boss cinese, che farà più casini rendendo difficili gli affari alla mafia cinese, perché vuole comandare e dettare legge a modo suo, ma non ha fatto i conti con il cazzuto Stanley White, che certamente non abbassa la guardia, e anzi, ti guarda dritto in faccia facendoti un culo così.
Mickey Rourke ci regala una interpretazione magistrale, di un uomo pieno di difetti, casinista, che distrugge tutto quanto gli sta intorno, ma sa essere cazzuto quanto basta, un ritratto di poliziotto indimenticabile, per un film che possiamo definire un capolavoro al cardiopalma.
I film di Michael Cimino li sto amando tutti, e li recensirò tutti quanti alla fabbrica, questa rassegna per la sottoscritta è tutta in crescendo.


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