Continua la rassegna de #LaPromessa2022, un altro film italiano protagonista quest'anno, il secondo diretto da una donna Francesca Archibugi, di cui ho scelto Con gli occhi chiusi una malinconica storia d'amore, difficile e tormentata tra due ragazzi cresciuti praticamente insieme.
Pietro e Isolina sono cresciuti insieme, lui è spinto dalla madre con la passione per la poesia, mentre il padre è un bifolco e burbero, che vorrebbe il figlio impegnato in cose da uomini.
Pietro si innamora di Isolina, finché un giorno lei sparisce e comincia a prostituirsi, a nulla valgono le strane voci in città, lui ama Isolina, e lo fa con gli occhi chiusi, non volendo vedere la verità in faccia, e credendo nella virtù della ragazza.
Quando si troverà di fronte alla realtà per il giovane sarà uno shock.
Da sempre Francesca Archibugi porta sullo schermo storie difficili e complesse, e questo film non fa eccezione, narrando una storia d'amore illusoria, ma vissuta sinceramente per quanto riguarda il ragazzo, Pietro, il cui amore viene messo a dura prova di fronte alla dura realtà della vita.
Dicevo un film difficile, girato con maestria da una regista capace di sporcarsi le mani, e scusate se è poco.
Protagonista è Deborah Caprioglio, ma Stefania Sandrelli, ci dona un personaggio sofferto, continuamente sopraffatta da un marito borioso, e anaffettivo.
Il film stesso è molto toccante, una storia magari non per tutti, ma che è difficile da mandare giù, un opera dove i sentimenti cercano di cancellare una realtà impossibile da accettare, e dove l'amore ci da l'illusione di un qualcosa di irraggiungibile.
A me il film è piaciuto, forse non è perfetto, ma nella sua imperfezione ci mostra un lato dell'amore che cerca di sfidare le convenzioni sociali, ma che purtroppo, sono insite dentro ognuno di noi, che siamo incapaci o non vogliamo vedere la realtà che ci circonda.
Un film in cui i pregiudizi sono più forti dei sentimenti, dove ognuno si ritrova stretto nel suo piccolo mondo, vorrebbe uscirne ma ne ha paura, e tanto altro ancora.
Forse c'è una forzatura nella sceneggiatura, ma considerando la qualità dell'opera in questione, si può perdonare qualche forzatura a una regista che ha avuto il coraggio di raccontare una storia vissuta con gli occhi chiusi, e non è stato capace di cancellare ogni pregiudizio.
Bello, molto bello.
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