Come dico sempre io, mai giudicare un film dagli incassi e dal successo, Rabbit Hole hanno detto che è un flop, invece è una delle pellicole più intense e più interessanti dell'anno.
Il merito è senza dubbio la semplicità con cui John Cameron Mitchell dirige questa pellicola, lontano dagli eccessi delle sue precedenti pellicole, in Rabbit Hole descrive la vita di una coppia dopo la perdita del figlioletto, Howie e Rebecca devono continuare a vivere convivendo con un lutto impossibile da accettare, compreso il dolore, la loro vita non è più quella di una volta, non si parlano quasi più, non hanno nemmeno più rapporti sessuali, da un bel po' di tempo, ed è proprio questa mancanza di comunicativa che accentua di più il dolore per la morte del piccolo.
Ma come è morto il bambino? Il bambino muore in un incidente, e Rebecca incrocia il ragazzo con cui è successo tutto e cerca di parlargli, e soprattutto cerca di capire le motivazioni, ma non cerca un colpevole, anche se nella scena più intensa del film quando Rebecca e Howie si sgridano l'uno con l'altra per la cancellazione del filmato del bambino che Howie guarda costantemente per tenere stretto a se il ricordo del figlio morto, ma mentre Howie vorrebbe il ricordo del bambino sempre dentro il suo cuore, Rebecca cerca di allontanare il ricordo per continuare a vivere, ma nonostante ciò dovrà confrontarsi con il suo dolore, in una delle scene più intense del film che è quella che ho preferito Rebecca schiaffeggia una donna perchè il bambino le chiedeva le merendine, la schiaffeggia perchè le dice di comprargliele e lei risponde lei è mamma? No, poi quando rivive l'incidente del bambino e finalmente scoppia a piangere.
Rabbit Hole è un film che merita tanto, tra i tanti motivi è la straordinaria interpretazione di Nicole Kidman che dopo il sopravvalutato Nine, offre un ruolo tra i più intensi e sorprendenti della sua carriera, non badate a quello che dicono i critici, qui Nicole è davvero bravissima, e avrebbe meritato almeno un riconoscimento, Aaron Eckhart la segue in toto, un attore che conoscevo già e che mi incuriosiva, con questo film mostra un suo lato davvero interessante, anche lui è molto bravo e sottolinea davvero molto bene il dolore del padre, per non parlare dello script, e del regista John Cameron Mitchell, un autore interessante di cui ho già recensito Hedwig, con questo film direi che ha centrato il bersaglio per colpire al cuore, in sostanza, un film tra i più belli usciti quest'anno, correte a vederlo ve lo consiglio, poi mi dite le vostre impressioni.
Il merito è senza dubbio la semplicità con cui John Cameron Mitchell dirige questa pellicola, lontano dagli eccessi delle sue precedenti pellicole, in Rabbit Hole descrive la vita di una coppia dopo la perdita del figlioletto, Howie e Rebecca devono continuare a vivere convivendo con un lutto impossibile da accettare, compreso il dolore, la loro vita non è più quella di una volta, non si parlano quasi più, non hanno nemmeno più rapporti sessuali, da un bel po' di tempo, ed è proprio questa mancanza di comunicativa che accentua di più il dolore per la morte del piccolo.
Ma come è morto il bambino? Il bambino muore in un incidente, e Rebecca incrocia il ragazzo con cui è successo tutto e cerca di parlargli, e soprattutto cerca di capire le motivazioni, ma non cerca un colpevole, anche se nella scena più intensa del film quando Rebecca e Howie si sgridano l'uno con l'altra per la cancellazione del filmato del bambino che Howie guarda costantemente per tenere stretto a se il ricordo del figlio morto, ma mentre Howie vorrebbe il ricordo del bambino sempre dentro il suo cuore, Rebecca cerca di allontanare il ricordo per continuare a vivere, ma nonostante ciò dovrà confrontarsi con il suo dolore, in una delle scene più intense del film che è quella che ho preferito Rebecca schiaffeggia una donna perchè il bambino le chiedeva le merendine, la schiaffeggia perchè le dice di comprargliele e lei risponde lei è mamma? No, poi quando rivive l'incidente del bambino e finalmente scoppia a piangere.
Rabbit Hole è un film che merita tanto, tra i tanti motivi è la straordinaria interpretazione di Nicole Kidman che dopo il sopravvalutato Nine, offre un ruolo tra i più intensi e sorprendenti della sua carriera, non badate a quello che dicono i critici, qui Nicole è davvero bravissima, e avrebbe meritato almeno un riconoscimento, Aaron Eckhart la segue in toto, un attore che conoscevo già e che mi incuriosiva, con questo film mostra un suo lato davvero interessante, anche lui è molto bravo e sottolinea davvero molto bene il dolore del padre, per non parlare dello script, e del regista John Cameron Mitchell, un autore interessante di cui ho già recensito Hedwig, con questo film direi che ha centrato il bersaglio per colpire al cuore, in sostanza, un film tra i più belli usciti quest'anno, correte a vederlo ve lo consiglio, poi mi dite le vostre impressioni.
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