Il 2009 è arrivato portandoci in sala una serie di filmoni piuttosto appetitosi, almeno sulla carta lo erano, alcuni li ho sopravvalutati pure io viste le aspettative e l'imminente notte degli oscar...eppure c'è qualcosa che in alcuni di loro non funziona...analizziamoli insieme.
Australia si salva ma solo in parte, grazie all'abilità registica di Buz Luhrmann di coinvolgere lo spettatore e alla presenza della diva Kidman una delle migliori attrici sul mercato senza dubbio e del supersexy Jackman, un filmone romantico e drammatico insieme, eppure la sontuosità dell'opera si avvicina appena a certi capolavori come via col vento, ma è un paragone forse forzato, il film mi è piaciuto, è bello, all'inizio anche divertente ma poi ha il difetto di essere un po' troppo lungo, melenso non direi, di certo non è un capolavoro, è un buon film fatto per sognare e la presenza di Jackman è messa apposta per le spettatrici grazie a una buona intuizione di Luhrmann, eppure accanto alla Kidman bellezza glaciale all'inizio mi ha fatto storcere un po' il naso, ma poi per le interpretazioni la coppia funzionava ma solo per le interpretazioni ...anche se io al posto di Jackman avrei visto un attore molto simile a Nicole
Il migliore? Senza dubbio Milk di Van Sant, sin dalla fotografia, che da alcuni filmati estratti d'epoca egli ritrae la storia di Harvey Milk, magistralmente interpretato da uno Sean Penn in stato di grazie in cui meriterebbe una vera e propria standing ovation, il primo politico dichiaratamente gay negli stati uniti, in questo film nulla è lasciato al caso, anche Van Sant si è dimostrato di sapere dirigere gli attori e di tenere testa a un pezzo da novanta come Penn, vedere questo film è stato come assistere all'ascolto di una sinfonia, tutto è curato nei minimi particolari, senza annoiare o stancare lo spettatore, ma al contrario lo coinvolge, (il film è tratto da una storia vera) quindi spero in un oscar a Van Sant perchè con questo film lo meriterebbe davvero.
Adesso arriviamo a due film che attendevo dall'anno scorso, Il curioso caso di Benjamin Button e Revolutionary Road, il primo non è altro che una fiaba romantica che racconta di un uomo nato vecchio e che poi ringiovanisce invece di invecchiare come accade normalmente, fino al primo tempo il film ti fa stare incollato alla poltrona una scena da ricordare è senza dubbio la nascita di Benjamin e il consueto abbandono paterno, e fin qui ci siamo, la mia preferita resta quella in cui la Blanchett balla guardata da Benjamin (vedi foto), ma anche questo film ha i suoi difetti, in primo luogo è troppo lungo, dopo la scena della foto si va pian piano perdendo lo spirito della storia, apparte alcune scene goliardiche di quando è in gioventù, fino a risultare di una piattezza che anche Pitt, qui davvero molto bravo non è in grado di nascondere, soprattutto nel secondo tempo, naturalmente manca il vero motivo in cui Benjamin sia nato vecchio per vivere al contrario, ha una malattia genetica? Cosa gli è successo realmente? E perchè è nato così? Il film questo non lo spiega e si concentra su una fiaba lacrimosa e a tratti melensa, che alla fine rasenta la noia, nelle mani di un altro autore come Burton sarebbe stato di sicuro un capolavoro.
E ora arriviamo a Revolutionary Road, di Sam Mendes, film che ho aspettato e che ahimè mi duole dirlo è stata una delusione, in primo luogo perchè non ha uno stile tutto suo, Mendes traduce scena per scena il romanzo di Richard Yates, senza dare un anima alla storia, e neanche un suo parere personale, Leonardo di Caprio di solito magnifico e Kate Winslet, sono come soffocati da una storia in cui sono stati inseriti e recitano sforzandosi di dare spessore ai loro personaggi, e soprattutto non da una critica della borghesia e soprattutto della vita di piccoli borghesi che sono costretti a fare, costruisce un film da camera e lo confeziona per mandarlo in pasto al suo pubblico, ma soprattutto (questo lo devo dire perchè è la verità) appesantisce il tutto con una falsa trasgressione soprattutto per April Wheeler, un film per riunire la coppia Di Caprio/Winslet che non aggiunge nulla ad alcuni capolavori del cinema, e che purtroppo lascia l'amaro in bocca.
Il migliore? Senza dubbio Milk di Van Sant, sin dalla fotografia, che da alcuni filmati estratti d'epoca egli ritrae la storia di Harvey Milk, magistralmente interpretato da uno Sean Penn in stato di grazie in cui meriterebbe una vera e propria standing ovation, il primo politico dichiaratamente gay negli stati uniti, in questo film nulla è lasciato al caso, anche Van Sant si è dimostrato di sapere dirigere gli attori e di tenere testa a un pezzo da novanta come Penn, vedere questo film è stato come assistere all'ascolto di una sinfonia, tutto è curato nei minimi particolari, senza annoiare o stancare lo spettatore, ma al contrario lo coinvolge, (il film è tratto da una storia vera) quindi spero in un oscar a Van Sant perchè con questo film lo meriterebbe davvero.
Adesso arriviamo a due film che attendevo dall'anno scorso, Il curioso caso di Benjamin Button e Revolutionary Road, il primo non è altro che una fiaba romantica che racconta di un uomo nato vecchio e che poi ringiovanisce invece di invecchiare come accade normalmente, fino al primo tempo il film ti fa stare incollato alla poltrona una scena da ricordare è senza dubbio la nascita di Benjamin e il consueto abbandono paterno, e fin qui ci siamo, la mia preferita resta quella in cui la Blanchett balla guardata da Benjamin (vedi foto), ma anche questo film ha i suoi difetti, in primo luogo è troppo lungo, dopo la scena della foto si va pian piano perdendo lo spirito della storia, apparte alcune scene goliardiche di quando è in gioventù, fino a risultare di una piattezza che anche Pitt, qui davvero molto bravo non è in grado di nascondere, soprattutto nel secondo tempo, naturalmente manca il vero motivo in cui Benjamin sia nato vecchio per vivere al contrario, ha una malattia genetica? Cosa gli è successo realmente? E perchè è nato così? Il film questo non lo spiega e si concentra su una fiaba lacrimosa e a tratti melensa, che alla fine rasenta la noia, nelle mani di un altro autore come Burton sarebbe stato di sicuro un capolavoro.
E ora arriviamo a Revolutionary Road, di Sam Mendes, film che ho aspettato e che ahimè mi duole dirlo è stata una delusione, in primo luogo perchè non ha uno stile tutto suo, Mendes traduce scena per scena il romanzo di Richard Yates, senza dare un anima alla storia, e neanche un suo parere personale, Leonardo di Caprio di solito magnifico e Kate Winslet, sono come soffocati da una storia in cui sono stati inseriti e recitano sforzandosi di dare spessore ai loro personaggi, e soprattutto non da una critica della borghesia e soprattutto della vita di piccoli borghesi che sono costretti a fare, costruisce un film da camera e lo confeziona per mandarlo in pasto al suo pubblico, ma soprattutto (questo lo devo dire perchè è la verità) appesantisce il tutto con una falsa trasgressione soprattutto per April Wheeler, un film per riunire la coppia Di Caprio/Winslet che non aggiunge nulla ad alcuni capolavori del cinema, e che purtroppo lascia l'amaro in bocca.
Ma è mai possibile che al giorno d'oggi i cosidetti (a)utori non sono in grado di cogliere la freschezza di un film?
Ti coinvolgono si, ma a tratti, e come dice la canzone (apparte l'eccezzione Milk) Tutto il resto è noia....
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