Kris Kelvin, a casa del padre riceve un suo collega che gli fa vedere il nastro dove un altro collega narra gli strani avvenimenti avvenuti sul pianeta Solaris, che ovviamente gli sono costati la carriera, così lascia la casa paterna e si mette anch'egli in viaggio per Solaris, dove scopre che l'oceano del pianeta è in grado di materializzare i ricordi e le persone della nostra vita, su Solaris Kris reincontra Hari, la moglie morta suicida, ma non è la vera moglie è solo la materializzazione del suo ricordo, effettivamente è uno strano evento, così cerca di capire qualcosa, come prima reazione la allontana, non accorgendosi che più lui l'allontana, più lei si lega a lui, ma è l'oceano di Solaris a materializzare angosce e paure umane, così come devono scontrarsi con l'aridità e il cinismo degli altri colleghi rimasti nella stazione orbitante di Solaris...
Tarkovskij dirige un film, profondo, ricco di significati poetici, ma anche straordinario dal punto di vista della ricerca umana di qualcosa di sacro, di qualcosa che ci fa tornare indietro per rimettere a posto le cose con coloro che abbiamo amato, di fare i conti con il nostro passato e di migliorarlo, l'acqua, elemento molto presente nel cinema di Tarkovskij, specialmente in questo film è una protagonista fondamentale, che riempe i vuoti dell'anima, e i vuoti esistenziali umani, ingiustamente presentato in occidente come la risposta sovietica a 2001 odissea nello spazio anche se con il capolavoro di Kubrick non ha niente in comune apparte il solo pregio di presentare una fantascienza più adulta, ha però avuto rispetto al film Kubrickiano alterna fortuna, ma resta un opera commovente e di altissimo valore artistico, il film è tratto da un romanzo di Stanislav Lem, rifatto poi da hollywood da Soderberg, comunque vi consiglio il film originale che è un capolavoro.
Una delle scene migliori è senza dubbio quella della levitazione in cui Hari e Kris si abbracciano sulle note di bach che si sentono spesso nel film.
grande Arwen! :)
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