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Horror Stories - In the Tall Grass

E' ora di rispolverare le vecchie rubriche alla fabbrica, come ben presto rispolvererò le serie tv, per ampliare i contenuti della fabbrica, torna dopo una grande assenza la rubrica sul cinema horror, a cui tengo tantissimo, si ricomincia con In The Tall Grass diretto da Vincenzo Natali e tratto dal romanzo di Stephen King e di suo figlio Joe Hill, come è andata la visione?

Amo molto i film tratti dalle opere del re, anche se i suoi romanzi li comincio ma non li finisco mai, forse per mancanza di tempo, o la poca pazienza, prima o poi devo leggerne uno e finirlo perché secondo me merita.
Dunque anche la visione di In The Tall Grass è andata molto bene, anche se devo dire non tocca vertici altissimi, è comunque girato molto bene, l'effetto sorpresa non manca anche quello più impressionante.
Mai ascoltare voci di bambini che dicono che si sono persi nell'erba alta, perché? Se ve lo chiedete allora vi consiglio la visione, se l'avete visto vi assicuro che la storia di questo film è un viaggio macabro e lacerante dentro un incubo senza fine.
Un film a tratti visionario, che riesce ad incollare alla poltrona, pur non essendo un capolavoro è curato moltissimo nei particolare, il personaggio che mi ha più terrorizzato è Cal vero e proprio cattivo, che sembra legato alle creatura nascoste nell'erba alta appunto.
Mai toccare la roccia scura, perché se accade da quel campo non ci esci più, la cosa più incredibile è che Becky la protagonista è anche incinta, non spoilero, ma vi lascio immaginare cosa accade alla piccola che aspetta.
Un film intrigante capace di suscitare l'attenzione dello spettatore, e di questi tempi è molto difficile, anche se devo dire che ultimamente il genere horror sta avendo una seconda giovinezza, con autori freschi e giovani dalle idee interessanti.
Per me è da vedere, mi è piaciuto proprio, pur non avendo la pretesa di essere un capolavoro, e questo mi basta.


Commenti

  1. Nel secondo atto si perde (nell'erba alta) però alla fine mi è piaciuto con quel suo modo di pasticciare con il tempo e lo spazio, Natale ci regala un altro Cubo, questa volta erboso ;-) Cheers

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