Sono dei piccoli dettagli, che portano alla strada degli eventi, e tramite questi piccoli dettagli, che inizia A Venezia...un dicembre rosso shocking, che sono dei piccolissimi indizzi come la palla che si muove in campagna, un bimbo che gira con la bici, una bimba che cammina tra l'erba e che alla fine scivola e muore, nel frattempo la macchina da presa si muove dentro casa, un uomo e una donna che visionano delle fotografie di una chiesa, parlano del più e del meno, fino allo shock del ritrovamento del corpo. Nicolas Roeg si muove verso una direzione causa effetto che non abbandona mai lo spettatore, tesse la sua trama in maniera avvincente da fare incollare letteralmente allo schermo lo spettatore, così la coppia si trasferisce a Venezia, dove John è stato chiamato a restaurare una chiesa, durante un pranzo la coppia si accorge di due sorelle, che li osservano, e che una di loro, la cieca dice di aver visto Christine, la bambina morta insieme a loro che rideva felice, naturalmente Laura spera di avere un contatto con la figlia defunta, da qui iniziano i litigi e le tensioni tra lei e suo marito, che non crede affatto nelle intenzioni delle due sorelle, ma ben presto dovrà ricredersi e ricominciano i dettagli, come nella bellissima scena erotica tra lui e sua moglie, una delle più intense e naturali mai girate, ma avverrà qualcosa che lui non aveva previsto, al figlio rimasto a casa capita un incidente e Laura dovrà tornare, non prima di aver detto al marito che doveva lasciare Venezia, e che era in pericolo, avvertimento datole dalla donna cieca, a cui il marito preferisce sottovalutare, così rimane, e sarà proprio il dolore per la perdita della figlioletta a mostrargli che anche lui ha lo stesso dono della donna cieca, è un sensitivo, ma poichè non sa controllare bene i suoi poteri, e per sentire ancora nel cuore il dolore della figlioletta morta a incrociare il suo destino con quello dell'omicida che insanguina Venezia...non prima di aver visto la moglie con le due medium su una gondola vestita a lutto, così va alla polizia per cercare le due sorelle, quando le raggiunge vuole delle spiegazioni, che naturalmente la cieca gli darà, particolarmente intensa anche l'ultima scena, e qui si incrocia anche con la visione di Christine, in cui Roeg gioca con lo spettatore al gatto col topo fino alla sorpresa che chi ha l'impermeabile rosso non è Christine, ma il vero omicida...particolarmente inquietante l'ultima scena, e alla fine il cerchio si chiude, mostrando Laura accompagnata dalle sorelle, fino a raggiungere la chiesa...il tutto musicato dalle struggenti note di Pino Donaggio che proprio con questo film esordisce come compositore di colonne sonore...magistrale.
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