Un film che ultimamente ho apprezzato molto, qui Marco Ferreri si spinge all'eccesso, tutto è presentato in modo estremo ed esagerato, e non richiede allo stesso tempo particolari doti recitative, infatti sembra essere tutto costruito sul volto ma soprattutto sul corpo della meteora Francesca Dellera, attrice praticamente sparita dai circuiti cinematografici, che all'epoca era in auge come si direbbe oggi, lo stesso charme e fama ora ce l'avrebbe una come Manuela Arcuri tanto per fare un esempio...
Ma andiamo a noi, il film è tutt'altro che deludente, anzi, è profondo, grottesco, sottolineato da scene particolarmente bizzarre, che a molti potrebbero suonare comiche e fuori luogo, ma proprio qui sta la sua forza, perchè Ferreri costruisce un film volutamente bizzarro, gli stessi personaggi sono costruiti con una psicologia che prende per il culo il maschio italiano, e la femmina che si sacrifica all'altare del maschilismo che è la più forte della coppia; come ovviamente in tutte le cose.
La Carne è un film dissacrante, che sottolinea un po' tutte le tematiche del cinema del regista meneghino, una piccola summa diciamo, contornato da una sottile critica alla bigotteria della chiesa, e a una grossolana fame di sesso e cibo, potremo definirlo un ideale seguito al più profondo e riuscito La Grande Abbuffata, ma più che un seguito direi che porta all'estremo il discorso già cominciato con il film sopracitato, inserendoci una figura di italiano medio, Paolo, un po' petulante, divorziato con figli, che suona al piano bar canzoni improponibili e dimenticate, che vede una donna burrosa, ne è attratto, e a fine serata la rinchiude dentro una piccola casetta sul mare per scoparsela, e mangiare senza pensare a nulla, addirittura fa in modo per "migliorare" le sue prestazioni amorose di avere con l'aiuto di Francesca un erezione meccanica, per avercelo funzionante, anche quando non riesce a farlo "alzare" nella maniera normale, allo stesso tempo Francesca che è reduce da un aborto, e ha avuto amanti "sessualmente molto dotati", è l'incarnazione della donna libera, ma che si sottomette con piacere, se un uomo le piace; è l'inizio di un rapporto che si basa sul possesso, oltre che sul sesso, lei che parla sempre di esperienze spirituali in India, con uomini bellissimi con cui ha scopato, lui pensa solo a scopare e a godere, oltre che a mangiare, sembra l'inizio di tutte le fantasie sessuali maschili che piano piano si realizzano, fino a che...
fino al giorno in cui Francesca decide di darci un taglio e mettere fine alla storia, ma qui scatta il rifiuto di Paolo di lasciarla andare via e - non leggete se non avete visto il film SPOILER - la pugnala per metterla in frigo e mangiarla piano piano, per tenerla sempre con se - FINE SPOILER sapete benissimo che la mia politica evita di spoilerare, ma questa volta non potevo farne a meno, sperando che non abbiate letto.
Paolo e Francesca sono rispettivamente interpretati dal bravissimo Sergio Castellitto e Francesca Dellera che volutamente recitano sopra le righe, la Dellera pur non avendo grandi doti recitative è perfetta per questo ruolo, Castellitto riesce a incarnare alla perfezione questo italiano medio, ancora attaccato alla sua infanzia e all'educazione bigotta che ha ricevuto.
In poche parole, il film non è un capolavoro, però si lascia apprezzare per il suo coraggio di essere sopra le righe, e fare della satira sull'italiano medio, cresciuto all'ombra della chiesa e della bigotteria che ne concerne, e quella voglia di possesso quando Paolo conosce Francesca che si concentra tutto il film, un po' come descrivere in maniera atipica, l'eterno conflitto del rapporto tra uomo e donna, che sono molto diversi, ma che si attraggono e si divorano sessualmente a vicenda, il grande mistero dell'attrazione raccontato da un maestro che merita di essere rivalutato.
Voto: 6 e 1/2
Ma andiamo a noi, il film è tutt'altro che deludente, anzi, è profondo, grottesco, sottolineato da scene particolarmente bizzarre, che a molti potrebbero suonare comiche e fuori luogo, ma proprio qui sta la sua forza, perchè Ferreri costruisce un film volutamente bizzarro, gli stessi personaggi sono costruiti con una psicologia che prende per il culo il maschio italiano, e la femmina che si sacrifica all'altare del maschilismo che è la più forte della coppia; come ovviamente in tutte le cose.
La Carne è un film dissacrante, che sottolinea un po' tutte le tematiche del cinema del regista meneghino, una piccola summa diciamo, contornato da una sottile critica alla bigotteria della chiesa, e a una grossolana fame di sesso e cibo, potremo definirlo un ideale seguito al più profondo e riuscito La Grande Abbuffata, ma più che un seguito direi che porta all'estremo il discorso già cominciato con il film sopracitato, inserendoci una figura di italiano medio, Paolo, un po' petulante, divorziato con figli, che suona al piano bar canzoni improponibili e dimenticate, che vede una donna burrosa, ne è attratto, e a fine serata la rinchiude dentro una piccola casetta sul mare per scoparsela, e mangiare senza pensare a nulla, addirittura fa in modo per "migliorare" le sue prestazioni amorose di avere con l'aiuto di Francesca un erezione meccanica, per avercelo funzionante, anche quando non riesce a farlo "alzare" nella maniera normale, allo stesso tempo Francesca che è reduce da un aborto, e ha avuto amanti "sessualmente molto dotati", è l'incarnazione della donna libera, ma che si sottomette con piacere, se un uomo le piace; è l'inizio di un rapporto che si basa sul possesso, oltre che sul sesso, lei che parla sempre di esperienze spirituali in India, con uomini bellissimi con cui ha scopato, lui pensa solo a scopare e a godere, oltre che a mangiare, sembra l'inizio di tutte le fantasie sessuali maschili che piano piano si realizzano, fino a che...
fino al giorno in cui Francesca decide di darci un taglio e mettere fine alla storia, ma qui scatta il rifiuto di Paolo di lasciarla andare via e - non leggete se non avete visto il film SPOILER - la pugnala per metterla in frigo e mangiarla piano piano, per tenerla sempre con se - FINE SPOILER sapete benissimo che la mia politica evita di spoilerare, ma questa volta non potevo farne a meno, sperando che non abbiate letto.
Paolo e Francesca sono rispettivamente interpretati dal bravissimo Sergio Castellitto e Francesca Dellera che volutamente recitano sopra le righe, la Dellera pur non avendo grandi doti recitative è perfetta per questo ruolo, Castellitto riesce a incarnare alla perfezione questo italiano medio, ancora attaccato alla sua infanzia e all'educazione bigotta che ha ricevuto.
In poche parole, il film non è un capolavoro, però si lascia apprezzare per il suo coraggio di essere sopra le righe, e fare della satira sull'italiano medio, cresciuto all'ombra della chiesa e della bigotteria che ne concerne, e quella voglia di possesso quando Paolo conosce Francesca che si concentra tutto il film, un po' come descrivere in maniera atipica, l'eterno conflitto del rapporto tra uomo e donna, che sono molto diversi, ma che si attraggono e si divorano sessualmente a vicenda, il grande mistero dell'attrazione raccontato da un maestro che merita di essere rivalutato.
Voto: 6 e 1/2
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