Club Silencio...
Special settimanale della fabbrica dei sogni curato da Arwen Lynch
Questa settimana si parla di Pulp Fiction, capolavoro di Quentin Tarantino, che ha cambiato hollywood e il modo di fare cinema, un opera che potremmo definire un moderno classico ma anche un opera innovativa che è diventata un icona
Questa settimana non sono sola, accanto a me c'è Il Karda che gentilmente ha dato il suo contributo a questo special, comincia a parlare lui, poi continuo io.
Ho visto Pulp Fiction infinite volte, ma sempre e solo sulla TV di casa. Da solo, coi genitori, con gli amici, con mia moglie (santissima donna che sopporta le mie farneticazioni cinefile), ma sempre e solo in TV.
Ieri, finalmente, l'ho visto al Cinema, ed è stata sicuramente la volta in cui l'ho apprezzato di più, pur conoscendolo a memoria (e ripetendo come il peggior nerd le battute man mano che venivano pronunciate). Non c'è niente da fare, il Cinema dà delle emozioni uniche e inimitabili. Eppure, è solo uno schermo più grande. Già, ma è proprio l'atmosfera che cambia. L'arrivo, la discesa fino alla sala, la presa del posto e l'attesa che il film cominci, sono ingredienti unici ed essenziali perché cambi totalmente la prospettiva. Il silenzio (che dovrebbe essere sempre "religioso", soprattutto durante questo film), il buio in sala, l'inizio del film. Ieri ho provato delle sensazioni che raramente avevo provato sul divano di casa: la pelle d'oca durante i primi dieci minuti di proiezione, dalla schermata in stile "dizionario" al dialogo tra Coniglietta e Zucchino, dal dialogo tra Jules e Vincent su Amsterdam e le piccole differenze fino a quello sul massaggio ai piedi e su Tony Rocky Horror al quale Marsellus Wallace "ha incasinato il modo di parlare". La pelle d'oca. Mi era capitato forse solo in occasione della "Ri-visione" al cinema di Ritorno al Futuro, altro film che avrò visto mille volte in TV, ma che ho amato come non mai vedendolo quella volta in sala. Questa cosa della riproposizione cinematografica di film epocali, pur avendo una connotazione totalmente commerciale per le case di distribuzione e le grandi catene di cinema, per molti appassionati, come me, si trasforma invece in una ghiottissima occasione utile per vedere i propri film preferiti come mai avevano potuto prima.
E' inutile stare qui a sperticarmi di lodi su Pulp Fiction, perchè sarebbe sin troppo facile, essendo questo il mio film preferito in assoluto. Non voglio fare nemmeno una recensione. Perchè non sarebbe obiettiva. E poi verrei sopraffatto dalla meraviglia di cui i miei occhi si riempiono ogni volta che incrociano quei fottutissimi fotogrammi così geniali. Mi sono divertito a raccogliere dall'aiuola sterminata del web immagini animate (GIF) delle tante scene epiche disseminate lungo tutti i 154 minuti di questo film fantastico, stupendo e indescrivibilmente emozionante. E ora ve ne faccio dono.
Grazie Karda, ora comincio io.
Per me Pulp Fiction ha rappresentato una di quelle pellicole che alla prima visione non riesci a centrare bene, l'ho visto aspettandomi forse un po' troppo da lui, abituata al cinema di Scorsese, Coppola e tanti altri, questo film, così iconico e in un certo senso labirintico - si cambia direzione in continuamente con Pulp Fiction e finisci per perderti, ma se lo si guarda con un altra prospettiva la cosa cambia - lo dico subito, non mi è piaciuto.
Cominciai ad apprezzare questo film esattamente 14 anni fa, che lo rividi con maggiore attenzione, e capii di avere davanti un opera tutt'altro che scontata e stupida, ma un grande grandissimo film.
Il primo impatto con un opera di Tarantino se non si ha abbastanza esperienza con la cinefilia, e la visione di molti film può essere difficile, ora che guardo in media dai 2-3 film al giorno, sono molto abituata, a masticare cinema, nel mio piccolo bisogna SEMPRE sottolinearlo lo vedo ovviamente con una luce nuova.
Pur trovando che generalmente Tarantino sia un regista capace di incollarti allo schermo, è un grandissimo citazionista oltre che miscelatore di generi e stili, che poi crea una storia e la da al suo pubblico alla sua maniera.
Questo lo sanno fare in pochi, e sono molti che lo fraintendono.
Ma in ogni inquadratura dei suoi film, non di meno Pulp Fiction si nota il suo grande amore per il cinema. Quando cominciai ad apprezzare Pulp Fiction ho deciso di vedere gli altri suoi film e leggere molti articoli su di lui, capì talmente tante cose,che non poteva essere etichettato come un regista hollywoodiano nel senso classico del genere, si perchè Pulp Fiction ha cambiato il modo di fare cinema a hollywood, ed è diventato fonte di ispirazione per moltissimi registi, come esattamente è accaduto a lui che ha macinato per anni opere di Fulci, Bava e Tanti altri, quando era commesso ai video archives.
Regista cinefilo, ma anche autore capace di riesumare dalla tomba attori, in questo caso John Travolta, ma in Jackie Brown ripesca la ormai mitica per me Pam Grier con Robert Forster, che sono rimasti per molto periodo lontani dal successo, rinverdendone la carriera, far conoscere registi attraverso le sue citazioni dimenticati, o perduti, riesumare dalla tomba film di cui nessuno si ricorda più.
Lo dico subito, nessun regista riesuma attori e registi che in un certo senso sono rimasti lontano dai riflettori del successo, Tarantino, da grande cinefilo qual'è, lo fa, e con risultati strabilianti.
Con Tarantino l'arte del cinema si rinnova, ed il solo fatto che questo mitico film ha ormai 20 anni, e non ha perso lo smalto del tempo che passa, lo dimostra.
Una ventata d'aria fresca a hollywood, capace solo di costruire giocattoloni privi di spessore o amore per la settima arte, palma d'oro a cannes nel '1994, da sottolineare, e dobbiamo pur dire che ha aperto la strada a parecchio cinema indipendente, e ora sia case cinematografiche indipendenti, che attori e/o registi dello stesso tipo, hanno trovato una strada per cui farsi notare...
Un capolavoro...nient'altro da dire...
articolo di Repubblica sui 20 anni di Pulp Fiction
Queste sono alcune delle scene di questo mitico film che sono entrate nella storia, come del resto un film come Pulp Fiction è un icona e lo resterà per le nuove e le future generazioni.
Un film difficile all'inizio, ma che una volta preso, ti conquista e non ti lascia più.
Ovviamente parlo per me, non so voi, ma io credo che pure i nostri nipoti, un giorno se ne avremmo, parleranno di Pulp Fiction e lo ameranno, siete daccordo con me?
Ok, appuntamento a sabato prossimo con una puntata speciale - in generale - dedicata a David Lynch e al suo cinema, perchè è bene ricordare anche i registi per ora assenti, e soprattutto il contributo fondamentale che hanno dato alla settima arte, se volete partecipare a scrivere qualcosa su David scrivetemi qui lafabricadeisogni@gmail.com.
Bene, per ora è tutto, alla prossima :)
Special settimanale della fabbrica dei sogni curato da Arwen Lynch
Questa settimana si parla di Pulp Fiction, capolavoro di Quentin Tarantino, che ha cambiato hollywood e il modo di fare cinema, un opera che potremmo definire un moderno classico ma anche un opera innovativa che è diventata un icona
Questa settimana non sono sola, accanto a me c'è Il Karda che gentilmente ha dato il suo contributo a questo special, comincia a parlare lui, poi continuo io.
Ho visto Pulp Fiction infinite volte, ma sempre e solo sulla TV di casa. Da solo, coi genitori, con gli amici, con mia moglie (santissima donna che sopporta le mie farneticazioni cinefile), ma sempre e solo in TV.
Ieri, finalmente, l'ho visto al Cinema, ed è stata sicuramente la volta in cui l'ho apprezzato di più, pur conoscendolo a memoria (e ripetendo come il peggior nerd le battute man mano che venivano pronunciate). Non c'è niente da fare, il Cinema dà delle emozioni uniche e inimitabili. Eppure, è solo uno schermo più grande. Già, ma è proprio l'atmosfera che cambia. L'arrivo, la discesa fino alla sala, la presa del posto e l'attesa che il film cominci, sono ingredienti unici ed essenziali perché cambi totalmente la prospettiva. Il silenzio (che dovrebbe essere sempre "religioso", soprattutto durante questo film), il buio in sala, l'inizio del film. Ieri ho provato delle sensazioni che raramente avevo provato sul divano di casa: la pelle d'oca durante i primi dieci minuti di proiezione, dalla schermata in stile "dizionario" al dialogo tra Coniglietta e Zucchino, dal dialogo tra Jules e Vincent su Amsterdam e le piccole differenze fino a quello sul massaggio ai piedi e su Tony Rocky Horror al quale Marsellus Wallace "ha incasinato il modo di parlare". La pelle d'oca. Mi era capitato forse solo in occasione della "Ri-visione" al cinema di Ritorno al Futuro, altro film che avrò visto mille volte in TV, ma che ho amato come non mai vedendolo quella volta in sala. Questa cosa della riproposizione cinematografica di film epocali, pur avendo una connotazione totalmente commerciale per le case di distribuzione e le grandi catene di cinema, per molti appassionati, come me, si trasforma invece in una ghiottissima occasione utile per vedere i propri film preferiti come mai avevano potuto prima.
E' inutile stare qui a sperticarmi di lodi su Pulp Fiction, perchè sarebbe sin troppo facile, essendo questo il mio film preferito in assoluto. Non voglio fare nemmeno una recensione. Perchè non sarebbe obiettiva. E poi verrei sopraffatto dalla meraviglia di cui i miei occhi si riempiono ogni volta che incrociano quei fottutissimi fotogrammi così geniali. Mi sono divertito a raccogliere dall'aiuola sterminata del web immagini animate (GIF) delle tante scene epiche disseminate lungo tutti i 154 minuti di questo film fantastico, stupendo e indescrivibilmente emozionante. E ora ve ne faccio dono.
Grazie Karda, ora comincio io.
Per me Pulp Fiction ha rappresentato una di quelle pellicole che alla prima visione non riesci a centrare bene, l'ho visto aspettandomi forse un po' troppo da lui, abituata al cinema di Scorsese, Coppola e tanti altri, questo film, così iconico e in un certo senso labirintico - si cambia direzione in continuamente con Pulp Fiction e finisci per perderti, ma se lo si guarda con un altra prospettiva la cosa cambia - lo dico subito, non mi è piaciuto.
Cominciai ad apprezzare questo film esattamente 14 anni fa, che lo rividi con maggiore attenzione, e capii di avere davanti un opera tutt'altro che scontata e stupida, ma un grande grandissimo film.
Il primo impatto con un opera di Tarantino se non si ha abbastanza esperienza con la cinefilia, e la visione di molti film può essere difficile, ora che guardo in media dai 2-3 film al giorno, sono molto abituata, a masticare cinema, nel mio piccolo bisogna SEMPRE sottolinearlo lo vedo ovviamente con una luce nuova.
Pur trovando che generalmente Tarantino sia un regista capace di incollarti allo schermo, è un grandissimo citazionista oltre che miscelatore di generi e stili, che poi crea una storia e la da al suo pubblico alla sua maniera.
Questo lo sanno fare in pochi, e sono molti che lo fraintendono.
Ma in ogni inquadratura dei suoi film, non di meno Pulp Fiction si nota il suo grande amore per il cinema. Quando cominciai ad apprezzare Pulp Fiction ho deciso di vedere gli altri suoi film e leggere molti articoli su di lui, capì talmente tante cose,che non poteva essere etichettato come un regista hollywoodiano nel senso classico del genere, si perchè Pulp Fiction ha cambiato il modo di fare cinema a hollywood, ed è diventato fonte di ispirazione per moltissimi registi, come esattamente è accaduto a lui che ha macinato per anni opere di Fulci, Bava e Tanti altri, quando era commesso ai video archives.
Regista cinefilo, ma anche autore capace di riesumare dalla tomba attori, in questo caso John Travolta, ma in Jackie Brown ripesca la ormai mitica per me Pam Grier con Robert Forster, che sono rimasti per molto periodo lontani dal successo, rinverdendone la carriera, far conoscere registi attraverso le sue citazioni dimenticati, o perduti, riesumare dalla tomba film di cui nessuno si ricorda più.
Lo dico subito, nessun regista riesuma attori e registi che in un certo senso sono rimasti lontano dai riflettori del successo, Tarantino, da grande cinefilo qual'è, lo fa, e con risultati strabilianti.
Con Tarantino l'arte del cinema si rinnova, ed il solo fatto che questo mitico film ha ormai 20 anni, e non ha perso lo smalto del tempo che passa, lo dimostra.
Una ventata d'aria fresca a hollywood, capace solo di costruire giocattoloni privi di spessore o amore per la settima arte, palma d'oro a cannes nel '1994, da sottolineare, e dobbiamo pur dire che ha aperto la strada a parecchio cinema indipendente, e ora sia case cinematografiche indipendenti, che attori e/o registi dello stesso tipo, hanno trovato una strada per cui farsi notare...
Un capolavoro...nient'altro da dire...
articolo di Repubblica sui 20 anni di Pulp Fiction
Queste sono alcune delle scene di questo mitico film che sono entrate nella storia, come del resto un film come Pulp Fiction è un icona e lo resterà per le nuove e le future generazioni.
Un film difficile all'inizio, ma che una volta preso, ti conquista e non ti lascia più.
Ovviamente parlo per me, non so voi, ma io credo che pure i nostri nipoti, un giorno se ne avremmo, parleranno di Pulp Fiction e lo ameranno, siete daccordo con me?
Ok, appuntamento a sabato prossimo con una puntata speciale - in generale - dedicata a David Lynch e al suo cinema, perchè è bene ricordare anche i registi per ora assenti, e soprattutto il contributo fondamentale che hanno dato alla settima arte, se volete partecipare a scrivere qualcosa su David scrivetemi qui lafabricadeisogni@gmail.com.
Bene, per ora è tutto, alla prossima :)
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