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Les Amants Criminels

Fin ora ho visto François Ozon, alle prese con i più disparati generi cinematografici, che vanno dalla commedia, al melò, fino al noir, ma mai mi sarei aspettato da lui un vero e proprio thriller...ma attenzione, non è un thriller sofisticato, il film è a tratti horror, avvolte spietato, sputato in faccia, di certo può anche non piacere...però che thriller, eh? Fossero tutti così avremmo risolto il problema della grande crisi del cinema di genere che investe ormai da anni a questa parte.
Ci penza Ozon a smuovere le acque, in passato avete letto parecchie recensioni di questo regista, che sinceramente apprezzo molto, e stasera ho scelto per una seconda recensione Les Amants Criminels.

La storia si ispira a un poema dello stesso François Ozon scritto con Marina de Van, a sua volta ispirato al poema di Arthur Rimbaud Nuit a L'enfer e si attinge alla fiaba di Hansel e Gretel i cui toni del film sono gotici, e creano dei cambiamenti morbosi e voyeristici.
La trama racconta di due adolescenti, Alice e Luc, che uccidono un loro amico per aver fatto avance inopportune alla ragazza, ma proprio quando devono sbarazzarsi del corpo, si trovano faccia a faccia con uno spietato assassino, che gli farà subire, torture fisiche e psicologiche.
Riusciranno ad uscire vivi questi antieroi maledetti?
Ozon si diverte a giocare con lo spettatore, se nella migliore delle ipotesi, le regole del thriller sono quelle in cui noi ci aspettiamo delle indagini con i poliziotti che smascherano i colpevoli, e magari viviamo fianco a fianco con i colpevoli, vedendo come possono fottere i poliziotti, lui invece sovverte le regole del genere, come il rovescio della medaglia.
Se da un lato sono colpevoli di aver fatto fuori un ragazzo, ora i carnefici diventano vittime a loro volta di un altro carnefice, per sfiga, o per un caso furtuito, questo non ce lo dice; ci mostra come il fato abbia accettato una sfida e a sua volta abbia sfidato questi impudenti assassini, da un altro c'è il rovescio della medaglia: come dire non fare agli altri ciò che non piace aver fatto a te, e come ti sentiresti se al posto di quel ragazzo ci fossi tu nelle fauci di un assassino psicopatico?
Ozon per questo film ha avuto parecchie ispirazioni, soprattutto per gli horror americani, che ovviamente non appesantiscono l'opera, anzi, la rendono parecchio citazionista, e questo vuole essere un complimento.
La violenza genera sempre altra violenza, ben più feroce di quella che hanno innescato i due protagonisti del film, come conseguenza dei loro gesti malsani, in  pratica la morale del film è questa qui.
Voto: 8






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