Club Silencio
Special settimanale curato da Arwen Lynch
Questa settimana ci sarà uno special monografico dedicato a David Lynch, l'autore di Velluto Blu, Twin Peaks e Mulholland Drive manca da 8 anni nei cinema, ma è giusto ricordare il grande contributo che ha dato alla settima arte, da chi è praticamente cresciuta coi suoi film e telefilm.
A parlare questa settimana sono io.
Chi è appassionato di cinema, prima o poi si sarà imbattuto anche in un solo film di David Lynch, magari non gli è piaciuto, o non l'ha capito o anche lo ha amato alla follia, fatto sta che non è un regista di facili certezze, non ti da il compitino bello e fatto, devi essere tu da spettatore a costruirti con il tuo parere libero la comprensione e la percezione di un suo film.
Quali altri registi lo fanno?
Sono pochissimi, Lynch da allo spettatore la possibilità di essere attivo davanti a una sua pellicola, di viverla, di respirarla, di assimilarla, e poi sia nel bene che nel male di giudicarla.
Ma una cosa ha di fondamentale: O lo si ama incondizionatamente, o lo si odia. Non ci sono vie di mezzo.
A tutt'oggi i suoi film non risentono il passare del tempo, persino l'incredibile INLAND EMPIRE pellicola di cui non ho ancora avuto il coraggio di recensire - ma spero un giorno di riuscire a farlo dato che l'ho vista praticamente 10 volte - cioè la summa del suo cinema, un film che praticamente ha incassato pochissimo, una vera opera d'arte, dove grazie alla nuova tecnologia si è spinto oltre l'inimmaginabile, in molti lo hanno definito il suo ultimo film, forse anche lui? Ma Da Fazio a che tempo che fa ha lasciato intendere che forse è in arrivo il suo ritorno al cinema, chi lo sa, la mia speranza di vedere un giorno un suo nuovo film non è mai terminata, anche se si dice in giro che vuole rimettere mano a Twin Peaks, cosa a cui non credo proprio dato che ormai sono passati vent'anni....ma ora vi racconto il mio percorso lynchano...
Per me, tutto è cominciato da Twin Peaks, è stata una folgorazione, da allora non ho più guardato il mondo come avevo sempre fatto, Twin Peaks mi ha fatta maturare mi ha fatta crescere e sono diventata la pazza cinefila che sono oggi, infatti quando guardo un film non mi accontento solo di guardare, e mi è capitato di vedere pellicole senza senso, stupide che mi davano il prodotto bello, finito e impacchettato, ma alla fine le ho praticamente bruciate quando le recensivo.
Lynch in un certo senso mi ha cambiata, e ho cambiato anche la mia percezione di cinema, è stato come dire una svolta nella mia vita, notevolissima.
Otto anni fa ho praticamente completato la visione della filmografia completa di Lynch, oggi le recensioni riesco a scriverle a memoria, perchè ormai lo conosco come le mie tasche lynch, non ho bisogno di guardare un suo film per recensirlo, come mi capita con tutti quanti...o quasi.
Tra i boschi di Twin Peaks attraverso le strade perdute della death valley, dove si svolge il mio film preferito diretto da Lynch, i cambiamenti poi non sono poi tanti, Lynch decostruisce il discorso cinematografico e lo cambia a suo piacimento, un regista per pochi, ma non per tutti, di non facile digestione, ma che dopo la visione di un suo film difficilmente lo si dimentica.
Ultimamente poi è diventato difficile per un autore esprimere se stesso, soprattutto quando un tuo film non viene capito dal pubblico, ma sto parlando di un tipo di cinema ovviamente capace di colpire al cuore, e per un autore di cinema d'essai come Lynch, perchè lui fa questo tipo di film, non è roba da poco.
Spesso analizza il lato oscuro delle piccole cittadine di provincia, dove secondo lui vive il vero orrore, parlo di case accoglienti, con il prato verde, famiglie sorridenti, in apparenza perfette, ma che nascondono sempre un lato oscuro, oppure il doppio volto delle grandi città, con la cosidetta trilogia di los angeles, dove sono ambientati i suoi film più rappresentativi, Strade Perdute, Mulholland Drive e INLAND EMPIRE una acuta analisi sul cinema, tra nostalgia di quello passato, a feroce critica agli studios cinematografici.
Per non parlare del folgorante esordio con il leggendario midnight movie Eraserhead più cult di un cult movie, una pellicola con dialoghi ridotti all'osso, dove tutto è costruito come un sogno di cose mostruose e orrende, e dove Lynch mette in scena quelli che saranno i suoi temi portanti per tutta la sua filmografia futura, addirittura anticipa l'era pulp prima ancora di Tarantino con il sorprendente Cuore Selvaggio, per non parlare del fantascientifico e fallimentare Dune, dove per la prima volta si mette all'opera in un film a grosso budget, ma che con il tempo ha ampiamente superato i costi della produzione ed è stato riconosciuto come uno dei cult dai suoi fans.
Nel 1980 commuove il mondo con The Elephant man e sfiora di poco l'oscar, il film è la sua opera seconda che è stato prodotto da Mel Brooks, che ha espresso il desiderio di lavorare con lui, dopo aver visto Eraserhead, che ha apprezzato molto, e ricordiamo che anche George Lucas e Kubrick erano grandi fans del primissimo film di Lynch.
Tornando a The Elephant man, film tratto dalla storia vera di John Merrick e dai libri scientifici del dr Trieves, che si è occupato di John e gli ha dato una casa e ha cercato di farlo accettare come un essere umano, non come un animale, o un fenomeno da barraccone.
Prima di cuore selvaggio dirige un noir lineare la cui protagonista è l'allora compagna Isabella Rossellini, nel ruolo di una cantante vittima di uno psicopatico che gli ha rapito il marito e il figlio, il film gli fa ottenere la sua seconda nomination agli oscar, ma il successo vero e proprio arriva con Twin peaks...chi ha ucciso Laura Palmer?
La domanda tormentone diventa il letit motiv di un serial che è diventato cult, e con il tempo ha raccolto numerosi fans in tutto il mondo, un capolavoro, che ne sottolinea la definitiva consacrazione.
Cuore Selvaggio anticipa di 4 anni l'avvento di Tarantino e di Pulp Fiction vincendo per volere di Bertolucci che ha sostenuto il film con tutte le sue forze, la palma d'oro a Cannes facendolo notare al pubblico anche grazie al grande successo di Twin Peaks, quell'anno per Lynch sarà l'anno della consacrazione e perciò da ricordare.
Ma se credete che tutto si fermi qui, allora avete sbagliato rotta, perchè da Twin Peaks in poi il suo cinema cambia rotta completamente, e si rinnova, a testimoniarlo ci sono il rivalutato Fuoco cammina con me riconosciuto adesso come un capolavoro ma al tempo massacrato ingiustamente dalla critica, e la già citata trilogia di Los Angeles.
La trilogia, se Lost Highway rappresenta l'inizio, in cui vi è una trasformazione fisica per essere qualcun altro e sfuggire da una realtà in cui non ci si riconosce, vittima di uno scherzo del destino, il film è una acuta analisi sulla gelosia, su ciò che si vorrebbe essere ma che in realtà non si è, su una realtà illusoria, che ritorna nel secondo capitolo della trilogia che è Mulholland Drive con riferimenti espliciti a Persona di Ingmar Bergman, ma questo è tutto un altro discorso, le situazioni, e il surrealismo si fanno più presenti, sono opere inquietanti, che lasciano poco spazio alla passività ma che richiedono un interpretazione, viva, e libera dello spettatore che li guarda. LH è assolutamente il film che preferisco, che presenta una struttura a nastro di moebius, dove la fine coincide con l'inizio e al centro, c'è tutto il mistero di un amore ormai stanco e logoro, che va avanti perchè deve andare avanti, ma quando l'arrivo di alcune videocassete mette la pulce nell'orecchio al protagonista ecco che il gioco cambia, si fa più pericoloso, più inquietante.
In Mulholland Drive invece abbiamo una storia d'amore, tra due donne, una storia ormai finita, che comincia con un sogno, per poi ripiombare nella realtà, anche questa è un opera che non può essere facilmente spiegata, bisogna soltanto vederla, quello che posso dirvi è che se la prima parte rappresenta un amore ormai tenuto in piedi da un illusione, la seconda si fa più distorta inquietante, realistica...una decostruzione di cui solo un genio è capace di fare.
INLAND EMPIRE invece, non ha una struttura precisa, ne ha migliaia, infinite, e ogni volta hai una percezione diversa del film, la prima volta che l'ho vista sembravo uscita da un trip da lsd, e non sto scherzando, poi piano piano le successive visioni sono state differenti,e l'ho assimilato per bene, per questo film per ogni visione si ha una percezione diversa, io potrei anche vederlo, e avere una visione differente, rispetto all'ultima volta che l'ho visto, quindi non vi posso aiutare a raccontarvelo, quello che posso dirvi è riempitevi di informazioni e di visioni delle pellicole precedenti di Lynch, altrimenti non ci potete arrivare a questo film.
Ma, a sorpresa, prima di MD e IE, Lynch ha mostrato il suo lato solare con Una Storia vera, storia crepuscolare che vede un uomo anziano guidare il suo tosaerbe per ricongiungersi a suo fratello e far pace con lui...
E per finire, piccoli tributi al cinema di Lynch...
Bene, per questa settimana è tutto, alla prossima si torna a parlare di film, e per l'occasione ho scelto Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick, appuntamento a sabato prossimo allora, sempre allo stesso orario mi raccomando.
A presto. :)
Special settimanale curato da Arwen Lynch
Questa settimana ci sarà uno special monografico dedicato a David Lynch, l'autore di Velluto Blu, Twin Peaks e Mulholland Drive manca da 8 anni nei cinema, ma è giusto ricordare il grande contributo che ha dato alla settima arte, da chi è praticamente cresciuta coi suoi film e telefilm.
A parlare questa settimana sono io.
Chi è appassionato di cinema, prima o poi si sarà imbattuto anche in un solo film di David Lynch, magari non gli è piaciuto, o non l'ha capito o anche lo ha amato alla follia, fatto sta che non è un regista di facili certezze, non ti da il compitino bello e fatto, devi essere tu da spettatore a costruirti con il tuo parere libero la comprensione e la percezione di un suo film.
Quali altri registi lo fanno?
Sono pochissimi, Lynch da allo spettatore la possibilità di essere attivo davanti a una sua pellicola, di viverla, di respirarla, di assimilarla, e poi sia nel bene che nel male di giudicarla.
Ma una cosa ha di fondamentale: O lo si ama incondizionatamente, o lo si odia. Non ci sono vie di mezzo.
A tutt'oggi i suoi film non risentono il passare del tempo, persino l'incredibile INLAND EMPIRE pellicola di cui non ho ancora avuto il coraggio di recensire - ma spero un giorno di riuscire a farlo dato che l'ho vista praticamente 10 volte - cioè la summa del suo cinema, un film che praticamente ha incassato pochissimo, una vera opera d'arte, dove grazie alla nuova tecnologia si è spinto oltre l'inimmaginabile, in molti lo hanno definito il suo ultimo film, forse anche lui? Ma Da Fazio a che tempo che fa ha lasciato intendere che forse è in arrivo il suo ritorno al cinema, chi lo sa, la mia speranza di vedere un giorno un suo nuovo film non è mai terminata, anche se si dice in giro che vuole rimettere mano a Twin Peaks, cosa a cui non credo proprio dato che ormai sono passati vent'anni....ma ora vi racconto il mio percorso lynchano...
Per me, tutto è cominciato da Twin Peaks, è stata una folgorazione, da allora non ho più guardato il mondo come avevo sempre fatto, Twin Peaks mi ha fatta maturare mi ha fatta crescere e sono diventata la pazza cinefila che sono oggi, infatti quando guardo un film non mi accontento solo di guardare, e mi è capitato di vedere pellicole senza senso, stupide che mi davano il prodotto bello, finito e impacchettato, ma alla fine le ho praticamente bruciate quando le recensivo.
Lynch in un certo senso mi ha cambiata, e ho cambiato anche la mia percezione di cinema, è stato come dire una svolta nella mia vita, notevolissima.
Otto anni fa ho praticamente completato la visione della filmografia completa di Lynch, oggi le recensioni riesco a scriverle a memoria, perchè ormai lo conosco come le mie tasche lynch, non ho bisogno di guardare un suo film per recensirlo, come mi capita con tutti quanti...o quasi.
Tra i boschi di Twin Peaks attraverso le strade perdute della death valley, dove si svolge il mio film preferito diretto da Lynch, i cambiamenti poi non sono poi tanti, Lynch decostruisce il discorso cinematografico e lo cambia a suo piacimento, un regista per pochi, ma non per tutti, di non facile digestione, ma che dopo la visione di un suo film difficilmente lo si dimentica.
Ultimamente poi è diventato difficile per un autore esprimere se stesso, soprattutto quando un tuo film non viene capito dal pubblico, ma sto parlando di un tipo di cinema ovviamente capace di colpire al cuore, e per un autore di cinema d'essai come Lynch, perchè lui fa questo tipo di film, non è roba da poco.
Spesso analizza il lato oscuro delle piccole cittadine di provincia, dove secondo lui vive il vero orrore, parlo di case accoglienti, con il prato verde, famiglie sorridenti, in apparenza perfette, ma che nascondono sempre un lato oscuro, oppure il doppio volto delle grandi città, con la cosidetta trilogia di los angeles, dove sono ambientati i suoi film più rappresentativi, Strade Perdute, Mulholland Drive e INLAND EMPIRE una acuta analisi sul cinema, tra nostalgia di quello passato, a feroce critica agli studios cinematografici.
Per non parlare del folgorante esordio con il leggendario midnight movie Eraserhead più cult di un cult movie, una pellicola con dialoghi ridotti all'osso, dove tutto è costruito come un sogno di cose mostruose e orrende, e dove Lynch mette in scena quelli che saranno i suoi temi portanti per tutta la sua filmografia futura, addirittura anticipa l'era pulp prima ancora di Tarantino con il sorprendente Cuore Selvaggio, per non parlare del fantascientifico e fallimentare Dune, dove per la prima volta si mette all'opera in un film a grosso budget, ma che con il tempo ha ampiamente superato i costi della produzione ed è stato riconosciuto come uno dei cult dai suoi fans.
Nel 1980 commuove il mondo con The Elephant man e sfiora di poco l'oscar, il film è la sua opera seconda che è stato prodotto da Mel Brooks, che ha espresso il desiderio di lavorare con lui, dopo aver visto Eraserhead, che ha apprezzato molto, e ricordiamo che anche George Lucas e Kubrick erano grandi fans del primissimo film di Lynch.
Tornando a The Elephant man, film tratto dalla storia vera di John Merrick e dai libri scientifici del dr Trieves, che si è occupato di John e gli ha dato una casa e ha cercato di farlo accettare come un essere umano, non come un animale, o un fenomeno da barraccone.
Prima di cuore selvaggio dirige un noir lineare la cui protagonista è l'allora compagna Isabella Rossellini, nel ruolo di una cantante vittima di uno psicopatico che gli ha rapito il marito e il figlio, il film gli fa ottenere la sua seconda nomination agli oscar, ma il successo vero e proprio arriva con Twin peaks...chi ha ucciso Laura Palmer?
La domanda tormentone diventa il letit motiv di un serial che è diventato cult, e con il tempo ha raccolto numerosi fans in tutto il mondo, un capolavoro, che ne sottolinea la definitiva consacrazione.
Cuore Selvaggio anticipa di 4 anni l'avvento di Tarantino e di Pulp Fiction vincendo per volere di Bertolucci che ha sostenuto il film con tutte le sue forze, la palma d'oro a Cannes facendolo notare al pubblico anche grazie al grande successo di Twin Peaks, quell'anno per Lynch sarà l'anno della consacrazione e perciò da ricordare.
Ma se credete che tutto si fermi qui, allora avete sbagliato rotta, perchè da Twin Peaks in poi il suo cinema cambia rotta completamente, e si rinnova, a testimoniarlo ci sono il rivalutato Fuoco cammina con me riconosciuto adesso come un capolavoro ma al tempo massacrato ingiustamente dalla critica, e la già citata trilogia di Los Angeles.
La trilogia, se Lost Highway rappresenta l'inizio, in cui vi è una trasformazione fisica per essere qualcun altro e sfuggire da una realtà in cui non ci si riconosce, vittima di uno scherzo del destino, il film è una acuta analisi sulla gelosia, su ciò che si vorrebbe essere ma che in realtà non si è, su una realtà illusoria, che ritorna nel secondo capitolo della trilogia che è Mulholland Drive con riferimenti espliciti a Persona di Ingmar Bergman, ma questo è tutto un altro discorso, le situazioni, e il surrealismo si fanno più presenti, sono opere inquietanti, che lasciano poco spazio alla passività ma che richiedono un interpretazione, viva, e libera dello spettatore che li guarda. LH è assolutamente il film che preferisco, che presenta una struttura a nastro di moebius, dove la fine coincide con l'inizio e al centro, c'è tutto il mistero di un amore ormai stanco e logoro, che va avanti perchè deve andare avanti, ma quando l'arrivo di alcune videocassete mette la pulce nell'orecchio al protagonista ecco che il gioco cambia, si fa più pericoloso, più inquietante.
In Mulholland Drive invece abbiamo una storia d'amore, tra due donne, una storia ormai finita, che comincia con un sogno, per poi ripiombare nella realtà, anche questa è un opera che non può essere facilmente spiegata, bisogna soltanto vederla, quello che posso dirvi è che se la prima parte rappresenta un amore ormai tenuto in piedi da un illusione, la seconda si fa più distorta inquietante, realistica...una decostruzione di cui solo un genio è capace di fare.
INLAND EMPIRE invece, non ha una struttura precisa, ne ha migliaia, infinite, e ogni volta hai una percezione diversa del film, la prima volta che l'ho vista sembravo uscita da un trip da lsd, e non sto scherzando, poi piano piano le successive visioni sono state differenti,e l'ho assimilato per bene, per questo film per ogni visione si ha una percezione diversa, io potrei anche vederlo, e avere una visione differente, rispetto all'ultima volta che l'ho visto, quindi non vi posso aiutare a raccontarvelo, quello che posso dirvi è riempitevi di informazioni e di visioni delle pellicole precedenti di Lynch, altrimenti non ci potete arrivare a questo film.
Ma, a sorpresa, prima di MD e IE, Lynch ha mostrato il suo lato solare con Una Storia vera, storia crepuscolare che vede un uomo anziano guidare il suo tosaerbe per ricongiungersi a suo fratello e far pace con lui...
E per finire, piccoli tributi al cinema di Lynch...
Bene, per questa settimana è tutto, alla prossima si torna a parlare di film, e per l'occasione ho scelto Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick, appuntamento a sabato prossimo allora, sempre allo stesso orario mi raccomando.
A presto. :)
Ottimo riassunto lynchiano da un esperta
RispondiEliminahehehe, ci voleva uno special dedicato a David...:)
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