Da molti considerato il miglior film di M. Night Shyamalan il sesto senso uscì all'alba del terzo millennio, a differenza di molti film del genere sui fantasmi si differenzia in molti punti, punto primo non è un horror, e questa è la cosa più interessante, punto secondo protagonista della storia è un bambino Cole (come in shining, anche se qui si parla di tutt'altra cosa) che possiede il sesto senso del titolo del film, cioè ha la facoltà di vedere i morti, ma il film non comincia così perchè dietro c'è tutta una storia approfondita dalla figura di uno psicologo con il senso di colpa per non aver aiutato un suo paziente (un bravissimo Bruce Willis) che dopo aver festeggiato con la moglie l'ennesimo premio ricevuto per il suo lavoro è vittima di una sparatoria per mano di un sociopatico entrato in casa sua, per chi allora riuscì ad intuire ciò che era successo è stato molto intelligente, comunque Shyamalan allontanandosi dal genere horror rivela una scelta azzeccatissima, (se fosse stato un horror non sarebbe stato credibile) i fantasmi che reclamano l'aiuto di Cole non sono creature malvage, anzi, sono persone che chiedono il suo aiuto per magari rivelare e portare alla luce come sono morti, come nella bellissima scena della bambina che vomita sotto la sua tendina e poi dice ora sto meglio, Cole insieme a Malcolm (Willis) si recano a casa della bambina che a proposito lui rivede ancora nella stanzetta e le porge una scatola con una videocassetta che dimostra la causa della sua morte per mano della madre affetta da sindrome di Munchausen, particolarmente emozionante anche la scena in cui Cole rivela alla madre di vedere la nonna scomparsa e che era presente quando ha fatto il saggio di danza, e che la risposta alla sua domanda se era o non era fiera di quello che faceva era ogni giorno, bravissima Toni Collette che sembra piangere sul serio anche quando abbraccia suo figlio Cole (Hailey Joel Osment), la soluzione all'intricato mistero non ve la dico anche perchè è giusto che siate voi ad indovinare chi è in realtà Malcolm e perchè parla sempre e solo con Cole e mai con le persone che gli stanno intorno, un piccolo capolavoro da collezionare sicuramente.
15 anni insieme a te, viaggio nel mondo del cinema e della tv a 360 gradi
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