Anche la fabbrica dei sogni si unisce alla combriccola degli amici bloggers per il tributo al grande regista Ermanno Olmi, di cui mi piacerebbe vedere altri film, chissà, magari uno di questi giorni qualche altro film lo vedrò.
Torneranno i prati rappresenta uno spaccato di storia, il film, ambientato durante la prima guerra mondiale, è stato girato per celebrare i cento anni dall'inizio della prima guerra mondiale, è un film che lascia una forte angoscia dentro.
Dei soldati sono in una trincea con una grande quantità di neve, e aspettano di fare la loro azione, ma nell'attesa accadono tante cose, ci sono soldati ammalati, soldati che aspettano di combattere, il tutto descritto con una minuzia particolare, sottolineare la paura dei protagonisti.
Il film è liberamente ispirato da La Paura, racconto di Federico de Roberto.
Ad alcuni potrebbe sembrare una mattonata, certamente per quanto mi riguarda non lo è, prima di tutto perché è un film particolare e che rappresenta l'assurdità della guerra, ci sono questi soldati, che potrebbero essere persino a casa loro, con le rispettive famiglie, piuttosto buttati al gelo.
Siamo in guerra e il loro compito è stare li in mezzo, in attesa, in silenzio.
Un silenzio che potrebbe significare la follia della situazione, che sottolinea la tristezza, la paura, l'angoscia che ti invade attimo dopo attimo, una situazione in cui nessuno di noi vorrebbe trovarsi.
Ermanno Olmi descrive il tutto per esprimere allo spettatore i sentimenti dei soldati, ci fa entrare nella loro testa creando un empatia incredibile che lascia sorpresi per la sua sincerità e la sua lucidità.
Un film bellissimo e particolare, da vedere assolutamente, anche perché non dura poi molto, soltanto 76 minuti, e vi assicuro che sono di un efficacia incredibile, basta poco più di un ora per sentire i brividi a fior di pelle.
Ve lo assicuro io.
Per me è da vedere, perché è un capolavoro imperfetto che difficilmente si dimentica dopo la visione.
Gli altri amici che partecipano all'iniziativa.
SOLARIS
Il Bollalmanacco
In Central Perk
Non C'è Paragone
Torneranno i prati rappresenta uno spaccato di storia, il film, ambientato durante la prima guerra mondiale, è stato girato per celebrare i cento anni dall'inizio della prima guerra mondiale, è un film che lascia una forte angoscia dentro.
Dei soldati sono in una trincea con una grande quantità di neve, e aspettano di fare la loro azione, ma nell'attesa accadono tante cose, ci sono soldati ammalati, soldati che aspettano di combattere, il tutto descritto con una minuzia particolare, sottolineare la paura dei protagonisti.
Il film è liberamente ispirato da La Paura, racconto di Federico de Roberto.
Ad alcuni potrebbe sembrare una mattonata, certamente per quanto mi riguarda non lo è, prima di tutto perché è un film particolare e che rappresenta l'assurdità della guerra, ci sono questi soldati, che potrebbero essere persino a casa loro, con le rispettive famiglie, piuttosto buttati al gelo.
Siamo in guerra e il loro compito è stare li in mezzo, in attesa, in silenzio.
Un silenzio che potrebbe significare la follia della situazione, che sottolinea la tristezza, la paura, l'angoscia che ti invade attimo dopo attimo, una situazione in cui nessuno di noi vorrebbe trovarsi.
Ermanno Olmi descrive il tutto per esprimere allo spettatore i sentimenti dei soldati, ci fa entrare nella loro testa creando un empatia incredibile che lascia sorpresi per la sua sincerità e la sua lucidità.
Un film bellissimo e particolare, da vedere assolutamente, anche perché non dura poi molto, soltanto 76 minuti, e vi assicuro che sono di un efficacia incredibile, basta poco più di un ora per sentire i brividi a fior di pelle.
Ve lo assicuro io.
Per me è da vedere, perché è un capolavoro imperfetto che difficilmente si dimentica dopo la visione.
Gli altri amici che partecipano all'iniziativa.
SOLARIS
Il Bollalmanacco
In Central Perk
Non C'è Paragone
Di questo film conoscevo solo la recensione di Leo Ortolani, molto poetica, così come dev'essere Torneranno i prati. Tempo permettendo, prima o poi lo recupererò anche io :)
RispondiEliminaWe Bollicina è da molto che non ti vedevo qui, bentornata, si te lo consiglio perché è particolare, ed è anche molto empatico ^_^
EliminaGrazie per esserti unita all'omaggio a questo grande regista. Hai scelto il suo ultimo film, come un ideale passaggio di testimone. Condivido quello che hai scritto: un cinema (forse) di respiro antico ma toccante e necessario.
RispondiEliminaPer me è stato un piacere, anche se come sempre arrivo a recensirlo all'ultimo minuto, fa niente, si dovrebbe davvero fare una retrospettiva su questo regista, perché è molto interessante ^_^
EliminaLa poetica di Olmi cancella il rischio di mattonate, quindi lo devo vedere! ^_^
RispondiEliminaHai ragione, fallo, sono sicura che non te ne pentirai ^_^
EliminaQuesto non l'ho ancora visto, ma verrà proposto dall'associazione Cineforum di cui faccio parte nella prossima stagione, in occasione del centenario della fine della Prima Guerra Mondiale. Quindi attendo speranzoso di vederlo!
RispondiEliminaspero ti piaccia ^_^
EliminaEssendo ambientato nella montagna a un'ora da casa, dove lo stesso Olmi viveva, quando è uscito dalle mie parti lo si è molto pubblicizzato, e spinta dalla curiosità sono andata al cinema anch'io. Perfetto non è, vero, ma ha una poesia e un messaggio così elementare ed efficace, che non si dimentica.
RispondiEliminaHai ragione Lisa ^_^
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