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L'isola dei Cani

Ho sempre apprezzato Wes Anderson, anche se la scintilla vera e propria è scoccata con  I Tenenbaum, film che ho adorato, devo ovviamente recuperarne diversi che non ho ancora visto, e altri che ho visto ma non ho ancora recensito, chissà, magari una di queste settimane ripesco a ripescare o vedere i film che mancano.

Dopo aver letto la recensione da Bollicina e dall'amico Kelvin, non potevo non guardare anche io l'ultima fatica del regista texano, e così è stato.
L'impressione che mi sono fatta è stata quella di assistere a un film delizioso, ma anche ad una conferma, quella che dimostra che ormai Wes Anderson è a tutti gli effetti un grande regista su cui si può contare a scatola chiusa; da qui la mia intenzione di completare le recensioni della sua filmografia.
E' una cosa nuova che spero attiri molti amici lettori, anche perché nonostante ciò che si dice di Wes Anderson, credo che gli spetta di diritto un posto alla fabbrica dei sogni, almeno per quanto mi riguarda.
Questo film l'ho adorato, e se dico questo vi assicuro che dico poco.
Devo dire comunque, che nonostante l'animazione in stop motion, è un film che richiede molta attenzione, sia per la profondità della storia, che non appesantisce mai lo spettatore devo dire, sia per il tema trattato, ovvero quello di una società distopica, dove i cani vengono mandati in un isola di rifiuti per evitare che le persone vengano infette dall'influenza canina.
Un bambino ostinato si mette sulle tracce del suo amico a quattro zampe, finendo per liberare tutti i cani e farli tornare liberi nella società.
Un film apparentemente semplice, ma anche molto complesso, in cui Wes Anderson, dimostra di saper dirigere la storia e raccontarla nel migliore dei modi, un piccolo quasi capolavoro, che riesce a sorprendere, ed è capace anche di far riflettere.
Mi è piaciuto moltissimo.






Commenti

  1. Purtroppo da me non è proprio arrivato... Mi tocca aspettare l'home video. Mi mangio le mani

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  2. Grazie mille per la "citazione", condivido tutto quello che hai scritto!

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  3. Da non fan di Anderson, resto curioso: cambierò idea con questo?

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