Negli ultimi vent'anni ne abbiamo sentite di tutti i colori sull'italia, repubblica delle banane, Berlusconi bottegaio italiano, piazzista italiano e via dicendo.
Loro 2 si concentra su Berlusconi come uomo di potere, in cui tutti si genuflettono ai suoi piedi, perché è l'uomo più ricco d'Italia, e sono servili, e in più è anche premier, anzi, ex premier, visto che ha perso le elezioni e gli servono 6 senatori per fare cadere il governo.
Berlusconi è anche un uomo molto solo, che deve combattere con la moglie Veronica che ha deciso di divorziare visto che si è accorta della sua piccolezza e che frequenta minorenni, lei, ancora più depressa di lui, si rende conto di vivere come prigioniera dorata in un mondo gestito da un piccolo uomo, che senza soldi e potere non è nessuno e che tutti gli altri gli vanno dietro perché è Berlusconi, presidente del consiglio dei ministri e uomo più ricco d'italia.
La peculiarità della pellicola di Paolo Sorrentino, si concentra sull'uomo arricchito, sui suoi festini pieni di donne a cui regala collane con il ciondolo a farfalla, da vedersi anche il patetico ballettino sulle note di Slow, cantata da Kylie Minogue.
L'italia descritta da Paolo Sorrentino, è un patetico paese genuflesso davanti al magnate Berlusconi, che si circonda di puttane e papponi per il suo divertimento, in politica fa e disfa quello che vuole, la scena migliore è quella con la ragazza di vent'anni che gli fa capire di comportarsi come un uomo della sua età, e non come un ragazzino, lasciandolo solo.
Quella ragazza è l'unica ad avere un cervello, gli altri sono gente che per i soldi venderebbe la propria madre anche per due centesimi, e farebbe la qualsiasi.
L'italia di Berlusconi, ritratta come quella che è, un paese rozzo, ignorante e genuflesso al potente di turno, l'altra scena più bella, è il confronto liberatorio con la moglie Veronica, dove lei gli dice in faccia quello che pensa di lui, che è un patetico vecchio bavoso, e che con lui c'è rimasta soltanto per amore.
Un ritratto spietato e sincero diretto da un regista che ha centrato in pieno il Berlusconismo in Italia, e che ovviamente si è documentato sui fatti relativi al suo governo, anche se la storia come dice la didascalia iniziale, è romanzata.
Per me è un gradino di sotto a La Grande Bellezza, ma resta ugualmente una pellicola da vedere.
Loro 2 si concentra su Berlusconi come uomo di potere, in cui tutti si genuflettono ai suoi piedi, perché è l'uomo più ricco d'Italia, e sono servili, e in più è anche premier, anzi, ex premier, visto che ha perso le elezioni e gli servono 6 senatori per fare cadere il governo.
Berlusconi è anche un uomo molto solo, che deve combattere con la moglie Veronica che ha deciso di divorziare visto che si è accorta della sua piccolezza e che frequenta minorenni, lei, ancora più depressa di lui, si rende conto di vivere come prigioniera dorata in un mondo gestito da un piccolo uomo, che senza soldi e potere non è nessuno e che tutti gli altri gli vanno dietro perché è Berlusconi, presidente del consiglio dei ministri e uomo più ricco d'italia.
La peculiarità della pellicola di Paolo Sorrentino, si concentra sull'uomo arricchito, sui suoi festini pieni di donne a cui regala collane con il ciondolo a farfalla, da vedersi anche il patetico ballettino sulle note di Slow, cantata da Kylie Minogue.
L'italia descritta da Paolo Sorrentino, è un patetico paese genuflesso davanti al magnate Berlusconi, che si circonda di puttane e papponi per il suo divertimento, in politica fa e disfa quello che vuole, la scena migliore è quella con la ragazza di vent'anni che gli fa capire di comportarsi come un uomo della sua età, e non come un ragazzino, lasciandolo solo.
Quella ragazza è l'unica ad avere un cervello, gli altri sono gente che per i soldi venderebbe la propria madre anche per due centesimi, e farebbe la qualsiasi.
L'italia di Berlusconi, ritratta come quella che è, un paese rozzo, ignorante e genuflesso al potente di turno, l'altra scena più bella, è il confronto liberatorio con la moglie Veronica, dove lei gli dice in faccia quello che pensa di lui, che è un patetico vecchio bavoso, e che con lui c'è rimasta soltanto per amore.
Un ritratto spietato e sincero diretto da un regista che ha centrato in pieno il Berlusconismo in Italia, e che ovviamente si è documentato sui fatti relativi al suo governo, anche se la storia come dice la didascalia iniziale, è romanzata.
Per me è un gradino di sotto a La Grande Bellezza, ma resta ugualmente una pellicola da vedere.
Se solo fosse stato un unico film... Ho apprezzato maggiormente la seconda parte rispetto la prima.
RispondiEliminasi la seconda completa il tutto diciamo, si tratta comunque di un ritratto spietato di Berlusca, che sembra una mummia, se non avesse i soldi che ha non sarebbe nessuno.
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