Cos'è il posto delle fragole? E' il posto della gioventù, della freschezza, dell'innocenza, il posto delle cose che vengono perse una volta diventati anziani, è anche il posto dove un professore anziano cerca di raggiungere per far pace con il passato, con la vita e soprattutto con se stesso...
Ingmar Bergman dirige uno dei suoi film più intensi e pieni di nostalgia in cui è impossibile non restarne affascinati, sin dalle sequenze oniriche che raccontano di un presagio di morte che avverrà molto presto, fa muovere il suo protagonista come fosse un fantasma in una terra ormai lontana, piena di ricordi, illusioni svanite, speranze ormai lontane, ma infondo è il grande cerchio della vita che scorre lenta, e che fa percorrere strade diverse da quelle che abbiamo sognato da giovani, ma è anche vero che bisogna accettare i doni che la vita ci fa, se pur semplici e umili, rappresentano un traguardo che una volta raggiunto può in qualche modo essere una speranza, ma cosa sono questi doni? I ricordi? Anche, ciò che sei e sei stato nella tua vita è qualcosa di assolutamente fondamentale, ed è anche un dono ritornare in quel posto, il posto delle fragole, per ricordare chi sei e chi sei stato e per non dimenticare la tua vita, e le azioni che hai fatto...
Bergman da allo spettatore una grandissima lezione di vita, dirige un capolavoro di assoluta bellezza e sincerità che colpisce più nell'animo che al cuore facendo ovviamente centro, e ha il pregio di non giudicare mai i suoi protagonisti, ma di filmarli per quello che sono, senza maschere, senza inutili farneticazioni, e questo è un grandissimo pregio, in cui lo spettatore riesce ad entrare in simbiosi con loro osservando le loro gesta, che quasi si ci identifica, non sono molte le pellicole del genere, ma del resto quando un piccolo e semplice film fa questo effetto vuol dire che è una grandissima opera da amare. CAPOLAVORO.
Ingmar Bergman dirige uno dei suoi film più intensi e pieni di nostalgia in cui è impossibile non restarne affascinati, sin dalle sequenze oniriche che raccontano di un presagio di morte che avverrà molto presto, fa muovere il suo protagonista come fosse un fantasma in una terra ormai lontana, piena di ricordi, illusioni svanite, speranze ormai lontane, ma infondo è il grande cerchio della vita che scorre lenta, e che fa percorrere strade diverse da quelle che abbiamo sognato da giovani, ma è anche vero che bisogna accettare i doni che la vita ci fa, se pur semplici e umili, rappresentano un traguardo che una volta raggiunto può in qualche modo essere una speranza, ma cosa sono questi doni? I ricordi? Anche, ciò che sei e sei stato nella tua vita è qualcosa di assolutamente fondamentale, ed è anche un dono ritornare in quel posto, il posto delle fragole, per ricordare chi sei e chi sei stato e per non dimenticare la tua vita, e le azioni che hai fatto...
Bergman da allo spettatore una grandissima lezione di vita, dirige un capolavoro di assoluta bellezza e sincerità che colpisce più nell'animo che al cuore facendo ovviamente centro, e ha il pregio di non giudicare mai i suoi protagonisti, ma di filmarli per quello che sono, senza maschere, senza inutili farneticazioni, e questo è un grandissimo pregio, in cui lo spettatore riesce ad entrare in simbiosi con loro osservando le loro gesta, che quasi si ci identifica, non sono molte le pellicole del genere, ma del resto quando un piccolo e semplice film fa questo effetto vuol dire che è una grandissima opera da amare. CAPOLAVORO.
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