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Io Capitano


 Finalmente un film che è realistico nei confronti dell'immigrazione, e che non ne parla con le stesse parole di una certa parte politica che sostiene un irreale sostituzione etnica.


Matteo Garrone lo conosciamo tutti; non è un regista schierato con una certa parte politica, altrimenti il film non sarebbe stato così realista. Lui dirige un opera difficile e coraggiosa, che forse all'inizio non fa subito colpo, ma è man mano che va avanti e la storia prende piede che colpisce al cuore lo spettatore, grazie a uno stratagemma poco usato nel cinema contemporaneo: l'umanità.

Certo è difficile parlare di umanità quando devi fare attraversare a un gruppo di disperati che vogliono una vita migliore, il deserto con tutte le insidie del caso e i pericoli che si presentano. Il film è incentrato su due cugini che desiderano vivere una vita migliore e soprattutto vogliono realizzare i loro sogni.
A differenza degli altri non sono disperati in cerca di un lavoro, non se la passano proprio male, però hanno dei sogni e li vogliono realizzare, anche se il rischio è piuttosto alto, anche se possono in qualsiasi momento fare ritorno da dove sono venuti, loro non si arrendono.
E non lo fanno neanche quando arrivano in una prigione libica, dove rischiano davvero la vita.
Un film straordinario e sorprendente, una delle migliori sorprese cinematografiche di questa stagione, se ancora non l'avete visto recuperatelo.
Buona Visione.




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