E finalmente ho visto il primo film diretto da Jane Campion, regista da me amatissima da oltre vent'anni a questa parte.
Vediamo, Sweetie è un film difficile, che racconta una difficile condizione, l'autismo.
La protagonista non appare subito, ma dopo un quarto di film, il tutto è visto attraverso gli occhi di Kay, sorella minore di Dawn, soprannominata da tutti Sweetie.
Al suo ritorno a casa rende la vita impossibile ai suoi familiari e amici, a complicare la situazione anche il suo essere cattiva, e a casa il clima si fa pesante.
Perchè vi chiederete voi?
Perché Dawn Sweetie è come una bambina che non vuole crescere?
O perchè ha qualche rotella fuori posto?
O anche perché il suo compagno/manager la molla senza troppe preoccupazioni, perché si stufa di lei?
L'unica che le sta accanto e la sopporta è sua sorella Kay, che per ogni cosa rischia di avere una crisi di nervi, i suoi genitori pensano solo a loro stessi e alla loro crisi coniugale, e la madre abbandona il marito.
Le cose non vanno troppo bene neanche quando il fidanzato/manager la molla, anzi, peggiorano ulteriormente, precipitano per meglio dire, e Sweetie ha un crollo psicologico, che la destina a una tragica fine.
Basta, ho detto tutto.
Quello che sorprende vedendo questo film è l'assoluta capacità di Jane Campion di mettersi alla prova con un film difficile e complesso, ai tempi trentadue anni fa, non è stato capito, ma è sorprendente come riesca a rendere vivi i suoi personaggi.
E per una regista esordiente questo significa tanto, anzi tantissimo.
Anche Sweetie, non è semplicemente una ragazza cattiva e capricciosa, Jane Campion ce la descrive in maniera acuta e brillante, vediamo la sua condizione difficile, il suo non essere compresa dal mondo normale e vediamo anche la superficialità delle persone che gravitano intorno a lei.
Insomma, non è solo un personaggio crudele fine a se stesso, nelle sue cattiverie c'è una persona che cerca un suo posto nel mondo, come non comprenderla?
Un film sorprendente e bellissimo, anche se ancora acerbo, per una regista che farà molta strada e che racconterà le donne in una maniera incredibile, come nessuno ha fatto prima.
Jane Campion si rivela anche tostissima visto i temi trattati, e non mi sorprende che la riscoperta di questo piccolo film, sia stata parecchi anni dopo.
Guardatevelo, non ne uscirete indenni ve lo garantisco.
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