Ma cosa ca**o ho visto?
Tranquilli, questa è stata la prima impressione all'inizio del film, che ho visto inizialmente pensando che fosse palloso e noioso, la protagonista è una serial killer, che già all'inizio uccide prima un ragazzo che le dice chiaramente di essersi innamorato e vuole stare con lei, poi inizia un escalation di omicidi, tra cui il più delirante si consuma tra le note di nessuno mi può giudicare della nostra Caterina Caselli, in cui ci scappa anche qualche risata.
Poi il film cambia, diventa più riflessivo, più profondo, se prima ti chiedevi ma la Ducornau, che ha anche vinto la palma d'oro con questo film sottolineo, dove vuole andare a parare, mettendo in scena la storia di una donna che scopando una macchina resta incinta di questa, poi, diventa un film dove lei si finge il figlio scomparso di un uomo, e cambia totalmente, facendo scoprire contenuti piuttosto profondi e inediti per un film horror.
Sottolineo che Il personaggio di Alexia, all'inizio viene presentato come un oggetto privo di anima ed empatia, il cui unico scopo è uccidere, poi, appena conosce il padre del ragazzo scomparso cambia, e si nota la sua umanità, la sua ricerca di un posto nel mondo.
Julia Ducournau, l'ho conosciuta grazie a Raw, torna al cinema con una storia, la cui ispirazione è chiarissimo da dove arriva, dal grande David Cronenberg, ma possiamo dire che la Ducournau fa un operazione più rischiosa ed estrema, si spinge laddove il maestro canadese non è arrivato (ovviamente parlo del film Crash,) anche se devo dire che il canadese è il maestro incontrastato del body horror.
Quello che la regista di questo film fa, è narrare la storia di una donna legatissima alle automobili, una donna che da bambina ha avuto un incidente, e le hanno impiantato una placca di titanio in testa, che uccide senza pietà, che si scopa una automobile che la mette incinta, delirante vero?
I migliori film, sono quelli che crescono a poco a poco, non ti danno tutto e subito, ma piano piano, e poi alla fine capisci che sono dei grandi film.
Titane è decisamente l'opera più matura della Ducornau, classe 1983, e già si è aggiudicata uno dei riconoscimenti più ambiti della settima arte: la palma d'oro, la ragazza ha talento e si vede, bravissima anche Agathe Rousselle, che interpreta Alexia, come anche Vincent Lindon, che interpreta il padre ormai adottivo, che alla fine l'aiuta anche a partorire.
Un film difficile, estremo, ma anche capace di aprirti il cuore nella seconda parte e farti capire che a volte sono le opere più complesse quelle che meritano più attenzione e devozione.
E Titane è decisamente questo film, prima si fa odiare, alla fine cominci ad amarlo, voglio vederlo un altra volta...e uno di questi giorni lo farò, questo è poco ma sicuro.
Un film sconvolgente, che parla a più livelli. Al di là delle immagini estreme della prima parte, ho apprezzato tantissimo il cambio di registro della seconda, che è persino riuscita a commuovermi.
RispondiEliminaSi la seconda parte è sorprendente
EliminaEh caro Cassidy come darti torto :)
RispondiEliminaE' il film che, al netto dei suoi difetti, è quello che è riuscito a emozionarmi di più in questa prima parte di stagione. Una vera sorpresa.
RispondiEliminaSi condivido, nella prima parte ti sembra di assistere a un film bizzarro, nella seconda cambia prospettiva e riesce a sorprenderti
Elimina