Torna la rassegna dei film che ho promesso di recensire entro tutto l'arco del 2021; siccome sono stata occupata con l'editing del terzo romanzo della mia serie, ho trascurato il tutto.
Adesso che sono tornata, per tre settimane ogni sabato e domenica, recensirò i film che ho promesso di recensire, quelli che dovevano essere recensiti a giugno, luglio e agosto.
Cominciamo con sir Alfred Hitchcock, autore amatissimo da me, quest'anno volevo dargli spazio per la promessa, e così è stato.
Ho scelto Il Peccato di Lady Considine, film che ho particolarmente apprezzato.
La maestria di un autore non si vede soltanto nei film dalle tematiche a lui congeniali, ma anche in film drammatici, dove l'elemento giallo thriller è spesso nascosto.
Potrebbe essere un film minore?
Non credo proprio, perché si tratta forse di un opera che mette in risalto aspetti che nelle sue opere più famose sono celati.
Il peccato di Lady Considine narra la storia di una donna sull'orlo della depressione; una donna tutt'altro che innocente.
Nel suo passato c'è un delitto di cui il marito si è preso la colpa, ma a venire incontro a questa donna, c'è un uomo che fa di tutto affinché risolva la sua situazione, e la tira su.
Si scoprirà che una persona innamorata del marito, fa di tutto perché resti in quella situazione depressiva e la sabota.
Non è certo un film facile, a volte hai l'impressione che vada a rilento, invece è una strategia che adesso molti registi al cinema non usano più; cercare l'immedesimazione con la storia e i personaggi.
E questo è cinema.
Cinema, che ci insegna anche varie cose, come cercare di capire la sofferenza umana.
Solo una grandissima attrice come Ingrid Bergman poteva interpretare Lady Considine, il suo personaggio ti tocca il cuore e ti fa riflettere sulla cattiveria umana, e soprattutto sulla fragilità di un personaggio che sembra debole, ma in realtà è forte anche se dovrà capire chi le tormenta l'anima e il perché.
Un film drammatico in costume (e per me è stata una vera sorpresa) che il grande Hitch dirige con la sua consueta maestria.
Non è un capolavoro, ma considerato l'autore che l'ha diretto possiamo soltanto alzare le mani.
Ormai film del genere non ne girano più, e riscoprirli è un dovere per ogni cinefilo che si rispetti.
Mi è piaciuto molto.
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