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Hungry Hearts

Mestiere difficile quello di genitore...
Lo sanno i protagonisti di questo straordinario film, il primo film che ho visto diretto da Saverio Costanzo, che è anche il suo ultimo film.
Come ho detto prima è un film difficile, e oggi voglio spiegarvi con parole semplici cosa questo film mi ha lasciato perchè è un opera difficilissima e particolare, troppo facile condannare la madre protagonista, come è troppo facile non capire.


Ora, sembrerebbe una parola grossa dire troppo facile per condannare, ma mettetevi nei panni di Mina, la protagonista, chi è genitore farebbe di tutto per proteggere i propri figli dal male del mondo, lo faremo tutti.
Forse non saremo estremi come lo è Mina con il suo bambino, perchè certamente faremo la qualsiasi per farlo crescere nel migliore dei modi.
Ma Mina, vive in una realtà dove per far crescere suo figlio deve farlo mangiare solo con frutta e verdura che coltiva lei stessa, eliminando qualsiasi altro cibo che lo aiuterebbe anche a crescere bene, facendolo stare sempre dentro una campana di vetro, lontano dalle intemperie del mondo.
Questa cosa di per sè non è affatto normale, perchè tutti noi prima o poi dobbiamo uscire di casa, mangiare qualsiasi cosa e soprattutto vivere.
La vita bene o male è fatta anche di rischi, alcuni sono innocui, altri no, si sbaglia, di fanno le cose giuste e soprattutto si cresce.
Questo Mina non lo vuole accettare per suo figlio, è decisa a nutrire suo figlio come dice lei. Quando Jude, suo marito si accorge che il piccolo ha costantemente la febbre e non cresce mai, chiede a Mina di farlo vedere da un dottore, ma lei rifiuta.
Sarà proprio Jude a prendere in mano la situazione, prima lo fa vedere da un dottore, e poi lo nutre lui, con gli omogeneizzati, non facendo i conti con Mina, che ostinata, da al bambino un olio che gli fa rigettare tutto.
Credo che il tema portante del film è l'incapacità di un genitore di accettare la crescita del proprio figlio, se da un lato, viene di istinto dire, eh ognuno può decidere come crescere un bambino, da un altro punto di vista ci accorgiamo che certamente c'è qualcosa che non va nella decisione di Mina, che ostinatamente segue questo tipo di alimentazione per suo figlio e non vuole assolutamente farlo mangiare in modo normale come tutti gli altri bambini.
A questo punto viene d'istinto credere che qualcosa nella testa di Mina non funziona.
Eh direi, Saverio Costanzo per il film usa delle soluzioni cinematografiche inedite e intelligenti, che fanno letteralmente entrare lo spettatore nella coppia.
Se all'inizio il film è solare, quasi divertente e gioioso, quando ci accorgiamo che Jude capisce che in sua moglie qualcosa non va, ecco che le visualizzazioni si deformano, come a sottolineare l'inizio del baratro che risucchia il bambino e lo mette in pericolo di vita.
Qualcosa non va? Certamente, c'è anche da dire - e non spoilero non vi preoccupate - che ci troviamo di fronte a un film decisamente diverso dai canoni italiani a cui siamo abituati, e bravo Saverio Costanzo, che dirige un film difficile e in un certo senso anche estremo.
Non è facile trovare una soluzione che potrebbe salvare il bambino dalla follia di una madre che si è convinta che il suo è un bambino speciale solamente dopo aver parlato con una chiromante.
Sappiamo tutti quanti quanto i maghi dicono stronzate a volte no?
Film tratto dal romanzo Il Bambino Indaco di Marco Franzoso, e scritto dallo stesso regista.
Si è capito che il film mi è piaciuto no?
Voto: 8

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