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#LaPromessa2020 - La Terra dell'abbondanza

Ci sono riuscita per un pelo questo mese a rispettare la promessa, non potevo fare altrimenti.
Comunque adesso che siamo in ballo balliamo.
Per chiudere in bellezza aprile, ho pensato bene di recensire un film di Wim Wenders, autore che apprezzo molto, e che ho ingiustamente messo da parte.
Devo dire però che con questo film mi ha fatto cambiare idea su diversi aspetti del suo cinema.

Era dai tempi di Buena Vista Social Club che Wenders non mi sorprendeva col suo cinema, l'ha fatto con questo film che ho visto qualche giorno fa.
La Terra dell'Abbondanza è l'america degli emarginati, degli esclusi, dei dimenticati, Wenders narra la storia di un padre e di una figlia che si ritrovano nell'america post 11 settembre, che non è quella vista nelle cartoline, nei film, o nei lustrini che vengono narrati per esplicare il cosidetto "meglio" dell'america.
Wim Wenders si concentra su quell'america che non viene mai raccontata, quell'america fatta di gente povera, senza tetto, e il titolo La Terra dell'abbondanza suona parecchio ironico, e mostra senza peli sulla lingua il lato oscuro della terra delle opportunità.
Questa è l'altra faccia dell'america, vittima del capitalismo sfrenato, che viene nascosta a tutti i costi per dare agli altri l'immagine della ricchezza, del benessere e via dicendo.
Wenders si concentra su questa America, narrando il viaggio di crescita compiuto da una ragazza, che ben presto si renderà conto che quell'america di cui tutti si vergognano, è in realtà la migliore america, di cui nessuno dovrebbe mai vergognarsi.
Wenders fa letteralmente a pezzi il sogno americano, e mostra i poveri, gli emarginati, i senza tetto, narrando ciò che altri hanno paura di narrare, il lato umano di una nazione che pensa che far soldi sia la priorità assoluta, invece di avvicinarsi alle persone.
La Terra dell'Abbondanza è un grande film per diversi motivi, ve ne cito due: il primo è perché narra il vero volto di un america fatta di emarginati poveri e dimenticati, un una maniera sincera, ispirata che ho trovato bellissima.
Il secondo, Wenders non ha paura di rischiare, di sporcarsi le mani, e se le sporca, andando laddove i lustrini hanno paura di andare, mostrando una umanità vittima del capitalismo o del cosidetto sogno americano dicendoci che è fasullo, che la realtà sta solo nell'avidità e nell'egoismo che hanno reso l'america cinica ed egoista.
Il messaggio di speranza del finale non è consolatorio, e nemmeno di rassegnazione, ma vuole incitare lo spettatore a capire che se non mettono da parte l'egoismo, e l'avidità sfrenata, non ci sarà ricchezza per nessuno.


Commenti

  1. L'ho visto molto tempo fa ma mi era piaciuto moltissimo, e la canzone, Land of Plenty di Leonard Cohen è diventata una delle mie classiche.

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    1. Wenders è un regista straordinario, con questo film è ritornato nelle mie grazie xD

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  2. Pur non amando particolarmente Wenders, ho amato particolarmente questo film ;) con una giovanissima (ma già molto brava) Michelle Williams e le struggenti musiche di Leonard Cohen. Grande atmosfera.

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    1. Io amo Wenders, sin dagli anni novanta, poi l'ho messo un po' da parte, sarebbe bello ampliare la conoscenza del suo cinema, questo film mi è piaciuto particolarmente ^_^

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