Oggi ho il piacere di recensire grazie alla rubrica Riguarda & Recensisci il mio film preferito tra quelli diretti da Anthony Minghella, tratto dall'omonimo romanzo della regina del giallo Patricia Highsmith: Il Talento di Mr Ripley.
Può esistere un thriller senza cattivi? Si può empatizzare con un personaggio negativo? A queste domande voi sicuramente sgranerete gli occhi, direste no, non è possibile...e invece amici miei con Tom Ripley riuscirete a fare questo e ben altro ancora.
Perché Il Talento di Mr Ripley è principalmente una storia molto umana, i personaggi sono descritti in modo che lo spettatore può benissimo identificarsi con loro; non perché sono persone comuni o normali, ma perché in questo film Anthony Minghella, descrive l'impossibilità di accettarsi per quello che si è, così si ruba l'identità di una persona, per essere accettati nel bel mondo, far parte della ricca cerchia di persone dell'alta società, piuttosto che rimanere rinchiusi nello scandinato a vivere una vita di povertà.
Tutto è costruito tramite il caso, la fortuna di essere la persona sbagliata nel posto giusto, grazie a una giacca di Princeton, famosa università americana per miliardari.
Da lì ci sarà una escalation di colpi di scena che imprigionerà Tom Ripley in una catena di bugie che sarà peggio di una vera prigione.
Tutti noi almeno una volta abbiamo sognato una vita migliore, essere qualcun altro, di essere carismatico come lo è Dickey, che in un primo momento definiresti stronzo, poi capisci che è solo tutto ciò che Tom Ripley vuole essere.
Il loro rapporto è ambiguo, e qui chiaramente Minghella fa capire allo spettatore la natura omosessuale di Tom, perché lui cerca soprattutto l'amore, amore che purtroppo non troverà mai…
Meglio essere un falso qualcuno che un autentica nullità.
E' questo che sostiene Tom Ripley, e pur di restare un falso qualcuno, è capace di uccidere chi intralcia il suo cammino, chi rischia di farlo scoprire.
Il Rapporto con Dickey diviene presto morboso, e quest'ultimo vorrebbe sbarazzarsi di quello strano e ambiguo amico, capace anche di indossare i suoi vestiti e cantare per "giocare", per questo Tom Ripley lo uccide rubandogli l'identità.
Solo Freddie Miles, l'unico vero amico di Dickey capisce la vera natura di Tom, e sarà l'unico che rischia di togliere quella assurda maschera che Tom vuole indossare a tutti i costi.
Pur di essere Dickey farebbe la qualsiasi, per non tornare a quella povertà che tanto disprezza, e ci sono tante scene in cui si rischia che quella maschera rischia di cadere, e se cade si rischia tanto, non può permettersi di perdere tutto ciò per cui a fatica è riuscito a fare per uscire da quello stato di povertà che tanto disprezza.
Il Talento di Mr Ripley è la storia di un uomo solo, incapace di trovare amore, che agogna ad una vita migliore, e per ottenerla sarebbe capace di spingersi oltre ogni limite, anche indossando una maschera, rischiando di non capire però quale è la sua vera identità.
Un film davvero ben fatto, ben recitato, con delle musiche straordinarie e un cast di attori - tra cui spicca il nostro Fiorello nella scena di Tu vuoi fa l'americano, la più divertente del film - capace di tenerti incollato alla poltrona dall'inizio alla fine.
Ho appena acquistato il blu ray di questo film originale, e ogni volta che lo guardo riesce sempre a sorprendermi.
Intanto perché è un quasi capolavoro, poi anche perché i personaggi che descrive non possono dividersi in buoni e cattivi, tutti abbiamo il nostro lato oscuro, la mia scena preferita è quando Marge scopre l'anello di Dickey nel bagno di Tom, e capisce che qualcosa non torna…
Nonostante siano passati 20 anni dalla sua uscita, questo film risulta ancora inquietante, morboso e coinvolgente.
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