Continua il viaggio nel cinema di Pasolini, sono quasi giunta alla fine, e come alla fine di ogni viaggio, bisogna accettare la cosa, questa sera continua la trilogia della vita, come feci anni fa con Il Decameron, prosegue il viaggio di questa straordinaria trilogia, con I Racconti di Canterbury.
Se nel primo capitolo della trilogia, il tutto veniva raccontato in maniera grottesca, audace e ricca di arte, con I Racconti di Canterbury non usa attori non professionisti, ma va ancora più a fondo usando la provocazione, senza mai strafare, ma anzi, usando l'arte come scusa per far ridere il pubblico e ci riesce, 110 minuti di film incredibile, senza mai scadere nella volgarità o nel cattivo gusto.
Quello che vedrete nello schermo, è arte pura al centodieci per cento, non c'è un minimo di superficialità nelle storie narrate, anzi, Pasolini riesce a immergere lo spettatore riuscendo a provocarlo per farlo pensare, quella narrata ne I Racconti di Canterbury, un ulteriore esplosione di vitalità, però più cinica, più critica rispetto al capitolo precedente, qui la presa per il culo, si ha anche negli uomini di chiesa, vedete il finale e ve ne renderete conto.
Come sempre succedeva al cinema di Pasolini, film censurato e tagliato, spero almeno di aver visto una versione più integrale possibile.
Per me ha rappresentato una ulteriore conferma della fedeltà ai suoi temi, però stavolta più positiva, più allegra e divertente rispetto ai capolavori precedenti, il film inoltre è imperniato di una ironia capace di divertire facendo staccare la spina, ma al tempo stesso riesce a fare riflettere lo spettatore sui temi scottanti della vita.
In fondo è sempre bello ridere su ciò che ci circonda.
Il bello è che nonostante alcune scene possono risultare sopra le righe, Pasolini non scade mai nella volgarità fine a se stessa, ricordo che stiamo parlando di un intellettuale, uno che non aveva peli sulla lingua, uno che se doveva dire in faccia qualcosa a qualcuno lo urlava ai quattro venti attraverso la sua arte, in un certo senso mi somiglia molto, e i suoi film, hanno segnato profondamente la mia vita, tutti quanti.
Bisogna però ammettere che stiamo parlando anche di un artista, e gli artisti non hanno paura di nessuno, soprattutto i veri artisti, come lo era Pier Paolo Pasolini, che è un autore imprescindibile e per chi ama la settima arte, deve prima o poi avvicinarsi al suo cinema. Io l'ho fatto e fino ad ora non me ne sono pentita.
Verrà il giorno in cui avrò i suoi film originali in DVD, TUTTI I SUOI FILM!!!
Se nel primo capitolo della trilogia, il tutto veniva raccontato in maniera grottesca, audace e ricca di arte, con I Racconti di Canterbury non usa attori non professionisti, ma va ancora più a fondo usando la provocazione, senza mai strafare, ma anzi, usando l'arte come scusa per far ridere il pubblico e ci riesce, 110 minuti di film incredibile, senza mai scadere nella volgarità o nel cattivo gusto.
Quello che vedrete nello schermo, è arte pura al centodieci per cento, non c'è un minimo di superficialità nelle storie narrate, anzi, Pasolini riesce a immergere lo spettatore riuscendo a provocarlo per farlo pensare, quella narrata ne I Racconti di Canterbury, un ulteriore esplosione di vitalità, però più cinica, più critica rispetto al capitolo precedente, qui la presa per il culo, si ha anche negli uomini di chiesa, vedete il finale e ve ne renderete conto.
Come sempre succedeva al cinema di Pasolini, film censurato e tagliato, spero almeno di aver visto una versione più integrale possibile.
Per me ha rappresentato una ulteriore conferma della fedeltà ai suoi temi, però stavolta più positiva, più allegra e divertente rispetto ai capolavori precedenti, il film inoltre è imperniato di una ironia capace di divertire facendo staccare la spina, ma al tempo stesso riesce a fare riflettere lo spettatore sui temi scottanti della vita.
In fondo è sempre bello ridere su ciò che ci circonda.
Il bello è che nonostante alcune scene possono risultare sopra le righe, Pasolini non scade mai nella volgarità fine a se stessa, ricordo che stiamo parlando di un intellettuale, uno che non aveva peli sulla lingua, uno che se doveva dire in faccia qualcosa a qualcuno lo urlava ai quattro venti attraverso la sua arte, in un certo senso mi somiglia molto, e i suoi film, hanno segnato profondamente la mia vita, tutti quanti.
Bisogna però ammettere che stiamo parlando anche di un artista, e gli artisti non hanno paura di nessuno, soprattutto i veri artisti, come lo era Pier Paolo Pasolini, che è un autore imprescindibile e per chi ama la settima arte, deve prima o poi avvicinarsi al suo cinema. Io l'ho fatto e fino ad ora non me ne sono pentita.
Verrà il giorno in cui avrò i suoi film originali in DVD, TUTTI I SUOI FILM!!!
Grande��
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