Un esordio col botto potrei definirlo.
Viggo Mortensen dirige un film spietatamente sincero, suo protagonista è Lance Henriksen che interpreta suo padre e con cui non ha più rapporti da vent'anni circa.
L'occasione per riunirsi è quando ormai gli diagnosticano la demenza senile e non può stare da solo.
I rapporti con i genitori non sono mai facili, soprattutto con quei genitori che hanno fatto pesare la loro presenza a quei figli, che si sono ricostruiti la loro vita con mille difficoltà.
John figlio di Willis, omosessuale sposato con un uomo e hanno una figlia in comune, si rende conto che la migliore soluzione sarebbe trovare una casa lì vicino a lui, in modo da aiutarlo se ha bisogno
Ma Willis è testardo, e non fa altro che criticare il figlio per la sua omosessualità mai accettata e compresa, e questo fa emergere antichi rancori e segreti tenuti nascosti sotto il tappeto
Viggo Mortensen dirige un opera asciutta, schietta, che non si mette dalla parte di nessuno, lui fa il suo lavoro, interpreta questo figlio che cerca di andare incontro al padre, ma esso non ne vuole sapere di avvicinarsi a lui.
Testardo, fino al midollo, non ne vuole sapere di accettare la vita del figlio, e non vuole che suo figlio sia un omosessuale.
La situazione diventa sempre più tesa fino all'esplosione finale, dove il figlio si sfoga di tutto il dolore patito.
Considerando che è un opera prima c'è da rimanere piacevolmente sorpresi.
E' un esordio brillante alla regia, gli scontri tra Mortensen e Henriksen sono al centro della storia, e il più delle volte ho pensato che potevano sbranarsi padre e figlio.
La vita è così dopotutto, i genitori purtroppo non possiamo sceglierceli, perché altrimenti la vita sarebbe migliore, dobbiamo tenerci quelli che abbiamo e sopportarli, sia che sono in salute, sia che sono in malattia, la vita è così dopotutto.
Viggo Mortensen esordisce mettendo in scena uno scontro generazionale che lascia sbalorditi dalla capacità di riuscire a tenere incollati gli spettatori alla poltrona.
Come attore l'ho sempre apprezzato, come regista mi ha regalato un film sorprendente e bellissimo, la cui visione la consiglio caldamente.
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