Come cominciare la recensione di una serie tra le più malinconiche che si sono viste sul piccolo schermo?
Una serie che non vuole solo dare intrattenimento, ma punta all'elaborazione della perdita grazie a un misterioso evento in cui il 2% della popolazione è misteriosamente scomparso, ma non si sa cosa è successo nè il perché.
Coloro che sono rimasti,devono andare avanti nonostante il dolore, nonostante la pena per le persone che amavano e non ci sono più.
Alcuni di loro formano una setta, i colpevoli sopravvissuti, vestono di bianco, fumano come turchi, mangiano pappette simili al porrige e non parlano.
Per comunicare scrivono in foglietti che poi fanno leggere alla persona con cui vogliono parlare.
Le persone che non sono nella setta vengono avvicinate dagli adepti, che fumando li guardano, alcunili prendono a male parole, altri li seguono.
Serie tratta dal romanzo di Tom Perrotta, che è stato tra i creatori insieme a Damon Lindelof, uno dei creatori di Lost tanto per intenderci, e sfornano una serie in cui il dolore, la tristezza, e l'incapacità di capire cosa diavolo sia questa dipartita, e perché tutte queste persone siano misteriosamente scomparse, sono i principali temi di un prodotto, che se preso con le giuste proporzioni, è capace di colpire in fondo al cuore.
Ovviamente non aspettatevi tutte le risposte alla prima stagione, perché queste non arriveranno, noi seguiremo le vicende dello sceriffo di Mapelton, che deve andare avanti nonostante sua moglie si sia unita alla setta dei Colpevoli Sopravvissuti, dopo la dipartita di tre anni prima.
La serie comincia tre anni dopo la dipartita, noi della sparizione vediamo soltanto una manciata di minuti e poi comincia la serie vera e propria, in cui si organizza la parata per commemorare i dipartiti.
Non mancherà una azione dei Colpevoli Sopravvissuti che aizzerà la folla.
Una serie complessa, difficile da mandare giù, forse non per tutti i gusti. ma sicuramente memorabile, perché non parla di temi frivoli o superficiali, oppure non ha tematiche volte solo per il divertimento fine a se stesso; è una serie con una struttura propria, che deve essere capita e metabolizzata.
Non mi stupisco che abbia avuto soltanto tre stagioni, le due stagioni che seguono la prima arriveranno l'anno prossimo alla fabbrica, e come potete immaginare, a casa Lynch è già un cult.
Justin Theroux, attore da me molto apprezzato, interpreta Kevin Garvey il protagonista della storia.
Durante la visione ho come avuto l'impressione che lui debba compiere un viaggio personale e metafisico per scoprire cosa è successo.
Una serie che cammina in punta di piedi, ma che difficilmente non si farà apprezzare da chi sa, e da chi capisce certe cose nella vita.
Per me è straordinaria, non vedo l'ora di guardare le altre due stagioni.
Ha a che fare col film (abominevole) con N. Cage?
RispondiEliminaAssolutamente no xD
EliminaUna grandissima serie, e le stagioni successive anche migliori ;)
RispondiEliminaBene, non anticiparmi niente ;)
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