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Rosso come il Cielo

Ci sono certi film che vale la pena guardare, ma non solo guardare ma anche avere, titoli piccolissimi che per alcuni non sono da tenere in considerazione, anzi per la maggioranza, ecco che si rivelano dei grandi, grandissimi film.
E' il caso di Rosso come il cielo, diretto da Cristiano Bortone che racconta la storia vera del più grande montatore del suono italiano, che sin da piccolino è stato costretto a studiare in una scuola per cechi, e da una idea all'inizio banale ha iniziato ad usare i suoni e da questi suoni ha cominciato a vivere come una persona normale, lui vede attraverso i suoni ed è proprio questa sua abiltià a trasformare l'istituto da chiuso nellle sue abitudini dovrà rendersi conto di considerare anche altre vie per considerare i bambini, e così i ragazzi dell'istituto avranno una motivazione in più per dimostrare che anche se sono ciechi possono fare ciò che il loro cuore desidera.

Cristiano Bortone traduce per lo schermo una storia vera capace di fare riflettere sulla arretratezza dell'italia negli anni settanta, quando chi aveva una patologia come la cecità o altre cose, veniva messo in scuole specializzate, per persone cieche, invece di mandarli a scuola con tutti gli altri.
Con la figura di Mirco Menacci si racconta un film bellissimo e coinvolgente, tanto da fare riconoscere il pubblico nei bambini, è lui in quella scuola scopre la musica e il suo talento per i suoni, ed è lui stesso che con gli altri bambini dovrà lottare affinchè questo suo sogno diventi realtà.
Come ho detto ad inizio recensione certi film sono piccoli film ma allo stesso tempo sono anche grandi, ed è curioso che è proprio l'italia a fare uscire questa meraviglia, a fine recensione metto un filmato che racchiude in se tutta la forza e la potenza del film.
Cristiano Bortone  stesso è da lodare perchè ha diretto con semplicità e sincerità un opera difficile e complessa, e ha messo a fianco al piccolo protagonista anche dei bambini ciechi. Per me è bellissimo questo film per vari motivi, primo la semplicità, una regia semplice e decisa senza fronzoli, poi il coraggio, non tutti in italia sono capaci di sfaldare le etichette al cinema per farsi conoscere, e altro motivo è la critica, un paese come l'italia che per i bambini ciechi li faceva stare divisi dai bambini normali non è una bella cosa a vedersi.
Quei bambini siamo noi, siamo tutti, io almeno mi sono riconosciuta nel gruppo dei piccoli protagonisti, e solo per questo il film va visto...Da non perdere assolutissimamente.
Voto: 8 e 1/2






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