Questo film è disturbante, ma questo non vuol dire che non sia un ottimo film.
E' disturbante perchè è costruito come un vero pugno nello stomaco, e finisce da pugno nello stomaco, ammetto che è il primo film che vedo di Catherine Breillat, e decisamente credo che sia una regista interessante.
Al centro la sessualità femminile, due sorelle Elena la più grande, filiforme e inseguita dai ragazzi, Anais la più piccola decisamente sovrappeso, e la sorella non fa che puntualizzare questo dato che i genitori non la lasciano uscire se non è accompagnata dalla sorella.
Elena viene corteggiata da Fernando, un ragazzo italiano che studia all'università, e che grazie ad un anello fa l'amore con lui, la sera dopo, quella prima con sua sorella presente nella stanza fanno solo sesso anale perchè la ragazza non vuole perdere la verginità.
Dicevo, dopo che la ragazza ottiene l'anello in regalo Elena va fino in fondo, fino a quando la madre del ragazzo non lo reclama.
Le vacanze finiscono un po' prima del previsto, anche per questo motivo ma un maniaco le aggredisce mentre sono in viaggio per tornare a casa.
Quello che più sconvolge di questo film è il punto di vista della regista, per lei la perdita della verginità equivale a uno stupro, anche se ho apprezzato il suo film credo che sia tutto tratteggiato nella storia che ha voluto raccontare sullo schermo.
Si è vero che gli uomini per farsela dare farebbero qualsiasi cosa, è anche vero che avvolte sono gli eventi del caso a farti perdere quella cosa con cui sei nata, come nel caso di Anais, lei la perde per l'aggressione con il maniaco, non perchè è stata corteggiata.
E' soprattutto un film di denuncia, sul mondo maschile che vuole prendere senza essere capace di donare sentimenti, per loro è tutto concentrato sul sesso, che è un po' la realtà dei fatti.
Questo film in sostanza è la storia di una crescita, la regista sembra voler raccontare che per una donna, la perdita della verginità anche se è per scelta, diventa un po' come la perdita dell'innocenza, e di una forte crescita, ed è uno stupro per questo motivo, sia per scelta, sia per una violenza subita, non a caso Anais dopo lo stupro subito, sembra quasi essersi liberata dell'ingombrante verginità, anche se al suo aggressore gli chiede di non farle male.
E' disturbante perchè è costruito come un vero pugno nello stomaco, e finisce da pugno nello stomaco, ammetto che è il primo film che vedo di Catherine Breillat, e decisamente credo che sia una regista interessante.
Al centro la sessualità femminile, due sorelle Elena la più grande, filiforme e inseguita dai ragazzi, Anais la più piccola decisamente sovrappeso, e la sorella non fa che puntualizzare questo dato che i genitori non la lasciano uscire se non è accompagnata dalla sorella.
Elena viene corteggiata da Fernando, un ragazzo italiano che studia all'università, e che grazie ad un anello fa l'amore con lui, la sera dopo, quella prima con sua sorella presente nella stanza fanno solo sesso anale perchè la ragazza non vuole perdere la verginità.
Dicevo, dopo che la ragazza ottiene l'anello in regalo Elena va fino in fondo, fino a quando la madre del ragazzo non lo reclama.
Le vacanze finiscono un po' prima del previsto, anche per questo motivo ma un maniaco le aggredisce mentre sono in viaggio per tornare a casa.
Quello che più sconvolge di questo film è il punto di vista della regista, per lei la perdita della verginità equivale a uno stupro, anche se ho apprezzato il suo film credo che sia tutto tratteggiato nella storia che ha voluto raccontare sullo schermo.
Si è vero che gli uomini per farsela dare farebbero qualsiasi cosa, è anche vero che avvolte sono gli eventi del caso a farti perdere quella cosa con cui sei nata, come nel caso di Anais, lei la perde per l'aggressione con il maniaco, non perchè è stata corteggiata.
E' soprattutto un film di denuncia, sul mondo maschile che vuole prendere senza essere capace di donare sentimenti, per loro è tutto concentrato sul sesso, che è un po' la realtà dei fatti.
Questo film in sostanza è la storia di una crescita, la regista sembra voler raccontare che per una donna, la perdita della verginità anche se è per scelta, diventa un po' come la perdita dell'innocenza, e di una forte crescita, ed è uno stupro per questo motivo, sia per scelta, sia per una violenza subita, non a caso Anais dopo lo stupro subito, sembra quasi essersi liberata dell'ingombrante verginità, anche se al suo aggressore gli chiede di non farle male.
<3
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